domenica 24 Agosto 2025
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Transizione Ecologica Ex Ilva: Genova tra Sostenibilità e Controversie

Il dibattito sulla transizione ecologica dell’area ex Ilva, con particolare riferimento alla potenziale realizzazione di quattro forni elettrici a Cornigliano, ha riacceso l’attenzione nel consiglio comunale di Genova.
L’assemblea si è trovata a confrontarsi con posizioni divergenti, frutto di un’eredità complessa e di interessi contrastanti, che spaziano dalla necessità di una riconversione industriale sostenibile alle preoccupazioni per l’impatto ambientale e sociale.

La sindaca Silvia Salis ha delineato un approccio pragmatico, sottolineando l’importanza del confronto programmatico previsto per il 4 settembre, durante il quale il Ministro dell’Industria, Adolfo Urso, incontrerà le istituzioni locali e le rappresentanze sindacali e ambientali.

Questo appuntamento, secondo la sindaca, è cruciale per ottenere risposte concrete e dettagliate su aspetti chiave: non solo le specifiche soluzioni tecnologiche proposte, ma anche le proiezioni relative all’impiego di forza lavoro e la valutazione degli effetti derivanti dall’implementazione del piano industriale.

Salis ha esplicitamente dichiarato di voler evitare decisioni affrettate, manifestando la volontà di ponderare attentamente i pro e i contro, senza pregiudizi ideologici, né acritiche adesioni a progetti industriali.

L’obiettivo è trovare un equilibrio tra la riattivazione economica del territorio e la salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ambiente.
L’opposizione ha espresso apprezzamento per l’atteggiamento della sindaca, definendolo equilibrato e orientato al bene comune.

Tuttavia, la divergenza di vedute è emersa chiaramente con il voto contrario del centrosinistra all’ordine del giorno presentato da Forza Italia.
Questo documento, promosso dalla consigliera Alessandra Bianchi, sollecitava l’amministrazione comunale a fungere da interlocutore attivo e garante per le istanze delle associazioni di categoria, dei comitati di quartiere e delle realtà locali, in particolare delle “Donne di Cornigliano”, che esprimono un forte dissenso nei confronti della costruzione dei forni elettrici.
La questione si pone quindi come una sfida complessa, che trascende la mera discussione tecnica e si radica in una più ampia riflessione sullo sviluppo sostenibile, sulla giustizia ambientale e sulla responsabilità politica.
L’area ex Ilva, simbolo di un’economia estrattiva obsoleta e di un passato segnato da criticità ambientali, rappresenta un’opportunità unica per reinventare il modello industriale, orientandolo verso soluzioni innovative e a basso impatto ambientale.

La decisione che attende Genova non è solo quella di scegliere tra un tipo di tecnologia e un altro, ma di definire un futuro per il territorio, un futuro che coniughi progresso economico, tutela ambientale e benessere sociale.

Il confronto programmatico del 4 settembre si configura quindi come un momento cruciale, destinato a chiarire le priorità e a tracciare la rotta per una transizione ecologica che sia veramente al servizio della comunità.

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