L’Aquila, città simbolo di resilienza e rinascita, si configura nuovamente come fulcro di fermento artistico internazionale con la quinta edizione di Performative, un festival dedicato all’esplorazione delle arti performative, che abbraccia danza, musica, teatro e forme ibride.
L’evento, in programma dal 11 al 14 settembre, è promosso dal Maxxi L’Aquila in sinergia con l’Accademia di Belle Arti, consolidando un legame virtuoso tra istituzioni culturali e produzione artistica locale.
Performative05 si presenta come un ecosistema culturale dinamico, ospitando circa venti artisti di spicco, le cui opere dialogano con il tessuto urbano e con le sue stratificazioni storiche.
Il percorso del festival si snoda attraverso luoghi iconici: dalle austere vestigia barocche di Palazzo Ardinghelli, che ospita il Museo, all’Oratorio de Nardis e al Palazzetto dei Nobili, fino all’auditorium progettato da Renzo Piano, un’opera architettonica che incarna la visione di una città che guarda al futuro, e all’Accademia, opera distintiva di Paolo Portoghesi.
L’esperienza culmina con un intervento immersivo nel territorio circostante, un invito all’incontro con la natura e alla riscoperta del paesaggio abruzzese.
Il festival non è solo una vetrina di eccellenze artistiche, ma un omaggio alla profonda vocazione performativa del territorio.
L’Abruzzo, da sempre terreno fertile per sperimentazioni artistiche radicali, ha visto l’azione di figure chiave come Joseph Beuys e Fabio Mauri, quest’ultimo docente all’Accademia dell’Aquila per vent’anni, lasciando un’impronta indelebile nella formazione di intere generazioni di artisti.
Performative05 si propone come un laboratorio urbano, un motore di creatività che innesca processi di sperimentazione e stimola il confronto tra linguaggi e discipline diverse.
Il programma offre un equilibrato mix di performance affermate a livello internazionale e nuove produzioni, con particolare attenzione al contributo degli studenti dell’Accademia di Belle Arti, impegnati nella creazione di un’opera inedita sotto la guida delle artiste Elena Bellantoni e Sara Basta.
Un dialogo intellettuale e visivo si sviluppa inoltre con la mostra “True colors.
Tessuti: movimenti, colori e identità”, esponendo come il tessuto, materiale polivalente e ricco di significati simbolici, possa essere utilizzato per esprimere identità, costruire narrazioni e creare esperienze immersive.
Al centro della quinta edizione si colloca il tema del linguaggio, declinato in molteplici forme e interpretazioni.
Artisti come Sara Leghissa, Hanne Lippard, Antonio Domenico Mancini, MP5 e Marco Chenevier, affrontano il linguaggio come strumento di comunicazione, espressione e critica sociale.
Particolarmente significativa è l’opera “We came to dance”, frutto della collaborazione tra la drammaturga iraniana Nasim Ahmadpour e il regista Ali Asghar Dashti, un potente inno al ruolo catalizzatore del teatro come spazio di incontro e riflessione.
Performative05 mantiene la struttura delle edizioni precedenti, alternando performance artistiche a momenti di approfondimento teorico attraverso conferenze, talk e “conformance”, un format originale che fonde performance e dibattito.
Non mancherà la musica, con la presenza di Flavio Scutti e Trust the mask, e una sezione dedicata alle nuove tecnologie e alle forme d’arte digitali.
Il festival è reso possibile grazie al sostegno di Ales spa e al patrocinio del Comune dell’Aquila, che riconosce l’importanza di un evento capace di generare crescita culturale e sociale.
Il team curatoriale, guidato da Chiara Bertini, Fanny Borel, Anne Palopoli e Donatella Saroli del Maxxi L’Aquila, si arricchisce della presenza di Silvano Manganaro, docente dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, affiancato da Gianni Moretti, esperto di Tecniche performative per le Arti Visive, in un impegno condiviso per la valorizzazione del talento locale e l’apertura verso nuove prospettive artistiche.