venerdì 8 Agosto 2025
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ZES Umbria: Un’opportunità cruciale, ma servono azioni concrete.

L’istituzione della Zona Economica Speciale (ZES) rappresenta un’opportunità cruciale per l’Umbria, un riconoscimento tardivo di una realtà economica in sofferenza che per troppo tempo è stata ignorata.

La decisione della giunta regionale di impegnarsi in questa direzione è un passo positivo, ma insufficiente.
È imperativo ora avviare un dialogo costruttivo e approfondito, con la definizione precisa di obiettivi, cronoprogrammi e risorse dedicate, per tradurre questo riconoscimento in risultati concreti e duraturi.

La nomina dell’Umbria, assieme alle Marche, all’interno di questa zona speciale non deve essere percepita come una soluzione miracolosa, ma come un catalizzatore per affrontare le criticità strutturali che affliggono il territorio.
Per anni, le voci che denunciavano il progressivo declino economico regionale sono rimaste inascoltate, soffocate da una narrazione che, fino a poco tempo fa, minimizzava la gravità della situazione.

Il rapporto recente della Banca d’Italia, che posiziona l’Umbria in coda agli indicatori economici nazionali, è la conferma inequivocabile di un trend negativo che non può essere più ignorato.

Le evidenze sono allarmanti: una qualità e quantità del lavoro insufficienti, salari stagnanti o in calo, una demografia in sofferenza con un saldo migratorio negativo che impoverisce il tessuto sociale ed economico.

Questi fattori convergono in un circolo vizioso che erode la competitività e alimenta la fuga di talenti, soprattutto dei giovani, verso altre regioni e paesi.
Per invertire questa rotta, è necessario un intervento di sistema che agisca su più fronti.
L’innovazione tecnologica, la transizione digitale e la sostenibilità ambientale non sono più opzioni, ma imperativi per garantire la sopravvivenza e la prosperità del tessuto produttivo umbro.
È fondamentale promuovere la creazione di posti di lavoro qualificati e ben remunerati, capaci di attrarre e trattenere le nuove generazioni.
La ZES, pertanto, deve essere concepita come uno strumento per stimolare la ricerca e lo sviluppo, per facilitare l’accesso al credito per le piccole e medie imprese, per semplificare le procedure amministrative e burocratiche, per incentivare gli investimenti esteri e per promuovere la formazione professionale.

La sfida è complessa, ma non insormontabile.
Richiede una visione strategica a lungo termine, una forte volontà politica e un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, imprese, sindacati, università e centri di ricerca.
Il tempo delle promesse è finito.

È tempo di agire con determinazione e responsabilità, per costruire un futuro più prospero e sostenibile per l’Umbria.

La ZES rappresenta un punto di partenza, ma il successo dipenderà dalla capacità di trasformare questo riconoscimento in azioni concrete e misurabili, con un forte coinvolgimento della comunità locale e una trasparenza assoluta nell’utilizzo delle risorse.

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