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Medici estetici: “Anche con punturina a rischio sicurezza pazienti”

(Adnkronos) – Due casi di cronaca recente – da Villaricca (Napoli), dove una donna con la terza media praticava iniezioni e trattamenti estetici senza alcun titolo di studio, fino a Ponte San Pietro (Bergamo), con un'altra finta dottoressa scoperta mentre operava pazienti ignari – riportano l'attenzione sul tema della sicurezza in medicina estetica. In un settore che cresce ogni anno, aumentano anche i rischi: non solo di complicanze mediche, ma anche di deriva culturale ed estetica. Secondo l'ultimo report Isaps (International Society of Aesthetic Plastic Surgery), nel 2023 in Italia sono stati eseguiti oltre 757mila trattamenti estetici, di cui quasi 500mila non chirurgici: una crescita costante, trainata soprattutto dai trattamenti 'soft', più rapidi, accessibili e percepiti come sicuri. Ma dietro l'apparente leggerezza di una 'punturina' si nasconde un rischio crescente per la sicurezza dei pazienti. Per questo la Federazione italiana medici estetici (Fime) ha scelto di dare un segnale forte: aprire il 12esimo Congresso nazionale 2025 che si terrà a Napoli dal 12 al 14 settembre con una tavola rotonda sulla sicurezza, aperta anche ai cittadini.  Un evento unico nel suo genere – spiega la Fime – con l'obiettivo di fare chiarezza e fornire strumenti concreti per riconoscere la buona medicina estetica, distinguendosi da mode, abusi e improvvisazioni. L'appuntamento è alle 14.30 di venerdì 12 settembre all'Hotel NH Panorama di via Medina 70, a Napoli. A guidare i lavori dell'incontro inaugurale sarà Raffaele Rauso, presidente del Congresso Fime, insieme al presidente Fime Nicola Zerbinati e alla vicepresidente Patrizia Sacchi. Nella tavola rotonda discuteranno di sicurezza massimi esperti a livello nazionale: oltre a Zerbinati, Emanuele Bartoletti, presidente Sime (Società italiana medicina estetica); Roberto Monaco, presidente Cogeaps (Consorzio gestione anagrafica professioni sanitarie); Andrea Servili, presidente Tme (Tutela medici estetici); Andrzej Ignaciuk, già presidente Uime (International Union of Asthetic Medicine).  "Il problema non è la medicina estetica in sé, ma il modo in cui viene banalizzata – afferma Rauso – Quella che molti chiamano 'una semplice punturina' è in realtà un atto medico che richiede conoscenze anatomiche, senso estetico, competenza clinica e responsabilità. Oggi invece vediamo un abuso crescente da parte di operatori non qualificati e una domanda sempre più distorta, soprattutto tra i giovanissimi, che rincorrono modelli irrealistici con trattamenti sempre più precoci e standardizzati. E' qui che nasce il vero rischio: non solo per la salute, ma per l'identità delle persone". Per rispondere concretamente a questi episodi e alla crescente confusione che circonda il mondo della medicina estetica, la Fime ha deciso di coinvolgere anche il pubblico in un momento di confronto e divulgazione, con l'obiettivo di promuovere consapevolezza e strumenti di difesa.  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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