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Genova

Acque di Genova a rischio: appello urgente per la salute pubblica

Oggetto: Inquietudini sulla qualità delle acque costiere genovesi: un appello urgente per la tutela della salute pubblicaLa recente comunicazione indirizzata da Francesco Cozzi, Difensore Civico della Regione Liguria, a Iren, al Comune di Genova, all’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPAL) e all’Azienda Sanitaria Locale 3 (ASL 3) rappresenta un campanello d’allarme che necessita di una riflessione approfondita e di azioni concrete.
Il Difensore Civico, mosso dalle ripetute segnalazioni dei cittadini e nell’adempimento del proprio mandato di tutela dei diritti fondamentali, ha espresso la propria preoccupazione per la persistente e critica situazione che affligge le acque del mare nel centro-levante di Genova, in particolare tra le spiagge di Punta Vagno, Sturla e Priaruggia.

La problematica, lungi dall’essere un evento isolato, si configura come una ricorrente anomalia, testimoniata da un passato costellato di divieti di balneazione, un monito che non sembra aver scosso la responsabilità degli enti coinvolti.

Le recenti valutazioni di Regione Liguria e ARPAL, che definiscono “scarsa” la qualità delle acque balneabili in quella tratta costiera, corroborano le inquietudini del Difensore Civico e denunciano una situazione di inadeguatezza che mette a rischio la salute pubblica.

È doveroso contestualizzare la questione alla luce delle normative europee e nazionali, che impongono standard rigorosi per il trattamento delle acque reflue urbane e definiscono limiti stringenti per la concentrazione di inquinanti.

L’assenza di una piena aderenza a tali standard, con conseguenti superamenti dei parametri di concentrazione dei residui, non può essere tollerata.

Il Comune di Genova, pur avendo investito nella realizzazione di tre impianti di depurazione lungo il litorale – a Punta Vagno, Sturla Vernazzola e Quinto – sembra non aver conseguito i risultati attesi.
Un’analisi approfondita del funzionamento di tali impianti, con particolare attenzione alla loro efficienza e alla capacità di rispondere alle esigenze di un territorio in continua evoluzione, si rende assolutamente imprescindibile.

La comunicazione del Difensore Civico non si limita a sollevare la questione, ma si configura come un appello urgente e pressante volto a stimolare un cambio di rotta e a promuovere una cultura della responsabilità e della prevenzione.

L’intervento precedente del 2023, pur avendo evidenziato le criticità, non ha portato a un miglioramento tangibile della situazione, dimostrando la necessità di un approccio più strutturale e coordinato.

È fondamentale che Iren, in qualità di gestore del servizio idrico integrato, assuma un ruolo proattivo e si impegni a garantire una qualità delle acque costiere conforme agli standard previsti dalla legge e, soprattutto, in linea con le aspettative dei cittadini.
Ciò implica non solo interventi mirati a migliorare l’efficienza degli impianti di depurazione, ma anche un monitoraggio costante e trasparente della qualità delle acque, unitamente a una comunicazione tempestiva e accurata con la popolazione.

La tutela della salute pubblica non può essere compromessa da ritardi o omissioni.
L’estate è il momento in cui il territorio genovese vive maggiormente il mare, è necessario agire subito.

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