La prevista iniziativa “La Ripartenza”, promossa dal giornalista Nicola Porro, ha subito una significativa modifica: l’evento, originariamente programmato a Bari, è stato spostato in una location non ancora divulgata.
La decisione, comunicata direttamente dallo stesso Porro attraverso una diretta sui social media, è direttamente collegata a una recente iniziativa del sindaco di Bari, Vito Leccese.
Quest’ultimo ha onorato Francesca Albanese, attuale relatrice speciale delle Nazioni Unite incaricata di monitorare la situazione nei territori palestinesi occupati, con la consegna delle chiavi della città.
L’atto del sindaco, lungi dall’essere una semplice formalità cerimoniale, è stato interpretato da Porro come un sintomo di una deriva culturale e politica che affligge la regione.
In una dichiarazione carica di risentimento, Porro ha espresso la volontà di trovare un luogo alternativo per l’evento, motivando la scelta con l’esigenza di celebrare il Sud Italia, non attraverso gesti simbolici e distrazioni, ma affrontando le problematiche reali che ancora gravano sulla sua popolazione.
L’auspicio del giornalista è che l’attenzione, invece di concentrarsi su riconoscimenti a figure internazionali, si rivolga alle necessità concrete dei lavoratori, delle persone oneste che abitano il territorio, spesso trascurate e sottovalutate.
Porro, con un tono di forte critica, ha sottolineato come la regione pugliese, pur ricca di risorse umane e potenzialità, sia caratterizzata da una rappresentanza politica inadeguata, incapace di tutelare gli interessi della sua comunità.
La decisione di spostare l’evento “La Ripartenza” rappresenta, quindi, un atto di protesta e una volontà di riposizionare il dibattito politico su temi più urgenti e sentiti dai cittadini del Sud, sollecitando un cambio di rotta nella gestione della cosa pubblica e una maggiore attenzione ai bisogni reali del territorio.
Si tratta di un segnale forte, che invita a riflettere sulla necessità di una leadership capace di ascoltare la voce della gente e di agire concretamente per il bene comune, piuttosto che indulgere in gesti di facciata che rischiano di allontanare ulteriormente la politica dalla realtà.