Ancona: un’operazione complessa per la rinascita strategica del portoIl porto di Ancona si appresta a un intervento cruciale, un progetto che segna una tappa fondamentale per la sua evoluzione e il rafforzamento del suo ruolo strategico nel panorama commerciale adriatico.
L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale ha recentemente formalizzato l’assegnazione del contratto per un’operazione di bonifica bellica subacquea sistematica, un prerequisito indispensabile per l’avvio dei lavori di dragaggio previsti per l’intero bacino commerciale, che interesserà le banchine dalla 19 alla 26.
Questo intervento non è semplicemente una pulizia di sedimenti; rappresenta una complessa operazione di recupero storico e di modernizzazione infrastrutturale.
Il porto di Ancona, testimone degli eventi drammatici della Seconda Guerra Mondiale, è ancora gravido di residui bellici, ordigni inesplosi che rappresentano un rischio concreto per la sicurezza e un ostacolo allo sviluppo.
La bonifica, affidata al raggruppamento temporaneo d’impresa composto da Ce.
Sub.
(capogruppo) e Mancarella Pietro, per un investimento di 546.256 euro, prevede un’attività meticolosa e specializzata.
Si tratta di una ricerca approfondita degli ordigni, la loro rimozione e uno smaltimento sicuro, seguita dall’individuazione e dall’eliminazione di oggetti metallici dispersi.
L’area coinvolta, estesa per 360.000 metri quadrati, sarà scandagliata fino alle profondità previste dal futuro dragaggio.
L’attività, la cui esecuzione richiederà circa 244 giorni, sarà coordinata con il Genio Diffesa del Ministero della Difesa, che fornirà il nulla osta necessario.
Parallelamente, si presta particolare attenzione alla minimizzazione dell’impatto sulle attività portuali, garantendo la piena fruibilità e la navigabilità in ogni condizione meteo marina, attraverso interventi effettuati esclusivamente nelle ore diurne.
Il dragaggio, atteso con impazienza da parte degli operatori del settore, è un intervento trasformativo che consentirà di raggiungere le profondità massime previste dal Piano Regolatore Portuale, oscillanti tra i -12,50 metri (banchine 19-20-21) e i -14 metri (banchina 26).
Questo significativo aumento di profondità permetterà al porto di accogliere navi di maggiori dimensioni e tonnellaggio, ampliando le sue capacità operative e incrementando la sua competitività.
Il progetto si inserisce in un piano di sviluppo più ampio, concepito per il miglioramento complessivo del porto di Ancona e orchestrato con precisione dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Vincenzo Garofalo.
L’intervento di bonifica bellica e il dragaggio rappresentano due tasselli di un mosaico ambizioso, volto a trasformare il porto in uno scalo moderno, efficiente e pronto a intercettare le nuove opportunità di crescita economica per l’intera regione.
Il cluster marittimo, elemento chiave di questo processo di evoluzione, è chiamato a svolgere un ruolo determinante per garantire il successo dell’iniziativa e la massimizzazione dei benefici per il territorio.