La crescente escalation di episodi criminali che affliggono i lavoratori del food delivery a Bologna ha portato a un confronto urgente tra una delegazione di rider e rappresentanti della Felsa-Cisl con il Questore Antonio Sbordone.
L’incontro, sollecitato da una serie di 40 denunce formali presentate in Questura, ha messo in luce una problematica strutturale che richiede un intervento mirato e immediato.
Il dialogo ha permesso ai rider di identificare le aree cittadine più critiche, in particolare il centro storico, con una concentrazione di eventi preoccupante in direzioni come via Indipendenza e via dei Mille.
Le richieste avanzate si focalizzano su un rafforzamento dei controlli di polizia, intensificando i pattugliamenti e garantendo indagini approfondite su ogni denuncia, evitando che rimangano inespresse o sommerse da procedure burocratiche.
Francesca Cocco, segretaria regionale della Felsa-Cisl, ha sottolineato l’ambizione di creare un “presidio di legalità” a tutela di ogni lavoratore esposto a soprusi o vivente nella paura, un impegno che si concretizza nell’assistenza ai lavoratori durante le fasi di denuncia e nell’offerta di supporto linguistico, vitale per molti rider di origine pakistana e bangladese, spesso vittime di rapine mirate.
L’attrazione per i malviventi è rappresentata non solo dai contanti trasportati, ma anche dalle biciclette elettriche e dagli smartphone, strumenti essenziali per l’attività e simboli di un’apparente prosperità che contrasta con la reale precarietà lavorativa.
Cocco ha efficacemente evidenziato come questi lavoratori incarnino una “vulnerabilità sistemica,” un volto nascosto di un modello economico che, pur generando profitti, tende a dimenticare chi si trova in prima linea, spesso operando in condizioni di rischio anche nelle ore notturne e percependo compensi minimi.
La questione, dunque, trascende la mera sicurezza personale e si radica in una riflessione più ampia sui diritti del lavoro e sulla responsabilità sociale delle piattaforme di delivery.
La Felsa-Cisl ha annunciato l’avvio di un’iniziativa volta a raccogliere e sistematizzare le denunce già presentate, al fine di documentare l’entità e la distribuzione geografica del fenomeno, fornendo dati concreti per orientare le politiche di prevenzione e repressione.
Si sta inoltre valutando la possibilità di coinvolgere i rider stessi nel monitoraggio della sicurezza urbana attraverso l’applicazione YouPol, strumento utilizzato dalle forze dell’ordine per la segnalazione di situazioni anomale, creando un circuito virtuoso di collaborazione e consapevolezza.
Enrico Bassani, segretario della Cisl bolognese, ha espresso gratitudine al Questore per l’attenzione dimostrata e per l’impegno concreto profuso, sottolineando come la tutela contrattuale debba essere affiancata da misure adeguate per la sicurezza sul lavoro, un binomio imprescindibile per garantire dignità e protezione ai lavoratori del food delivery.
La vicenda impone una riflessione approfondita e un approccio multidisciplinare che coinvolga istituzioni, piattaforme, sindacati e, soprattutto, i lavoratori stessi, affinché possano svolgere la loro attività in condizioni di sicurezza e rispetto.