11 aprile 2024 – 10:33
Lo scontro politico tra Tot Cuffaro e Carlo Calenda si fa sempre più acceso, con dichiarazioni incendiarie da entrambe le parti. Dopo le elezioni regionali di due anni fa, l’ex governatore della Sicilia ha affermato di aver mosso ben 140.000 elettori, nonostante la sua condanna per favoreggiamento alla mafia. Ora, con fiducia, sostiene che in Sicilia potrebbero essere mobilizzati addirittura 250.000 voti.Mentre il segretario nazionale della Dc si trova a Roma per un incontro con Matteo Renzi, emerge una polemica riguardo alla lista Stati Uniti d’Europa: Cuffaro rivela di non essere stato contattato da loro e di non aver cercato alcun contatto. Al contrario, si mostra interessato alla costruzione di un nuovo Centro politico.La reazione di Calenda non si fa attendere: critica la formazione politica guidata da Bonino e Renzi per una possibile collaborazione con l’ex governatore condannato. Come può Cuffaro affermare impunemente di controllare così tanti voti? Qual è il suo metodo? Chi lo supporta in questa operazione?La controreplica dell’ex governatore non si fa attendere: accusa Calenda di essere un diffamatore e un bugiardo o forse semplicemente incapace di comprendere i fatti. Nell’intervista al Riformista, Cuffaro ribadisce che la Democrazia Cristiana ha effettivamente portato alle urne 140.000 voti alle regionali passate e che attualmente può contare su almeno 250.000 sostenitori.La tensione politica cresce mentre i due contendenti continuano a scambiarsi accuse e dichiarazioni pubbliche, lasciando aperta la questione sul reale peso e controllo dei voti nelle mani dell’ex governatore siciliano.