venerdì 8 Agosto 2025
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Controlli NAS e NIL: pesanti sanzioni nel Fermano

Nel Fermano, un’intensificazione dei controlli condotti congiuntamente dal Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS) e dal Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) ha portato alla luce una serie di criticità relative alla sicurezza sul lavoro, alla legalità nella commercializzazione di prodotti per la salute e alla gestione dei rifiuti.
L’azione, volta a tutelare la salute pubblica e garantire il rispetto delle normative, ha evidenziato una diffusa incidenza di violazioni in diversi settori economici.

A Montegiorgio, l’attività del NIL ha portato alla denuncia di una donna cinese di 47 anni, proprietaria di un’azienda manifatturiera specializzata nella produzione di prodotti tessili, presumibilmente di piccole dimensioni.
L’ispezione ha rivelato una drammatica carenza di adempimenti in materia di sicurezza: l’attività lavorativa veniva svolta in locali sotterranei privi delle necessarie autorizzazioni edilizie e di sicurezza, esponendo i lavoratori a rischi di elettrocuzione.

La mancata redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), un pilastro fondamentale nella prevenzione degli infortuni, e l’assenza di un piano di emergenza ed evacuazione hanno ulteriormente aggravato la situazione, culminando nell’emissione di un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.
Questo atto amministrativo, di natura sanzionatoria, mira a prevenire ulteriori danni e a imporre un’urgente revisione delle procedure di sicurezza.
L’attenzione del NIL si è poi concentrata su altre tre aziende tessili a Porto Sant’Elpidio, dove si è riscontrato un quadro altrettanto preoccupante di non conformità.

I controlli hanno rilevato una molteplicità di irregolarità, che vanno dalla semplice difformità dei luoghi di lavoro, fino a violazioni più gravi come l’omessa prevenzione incendi, la mancata sorveglianza sanitaria dei lavoratori, cruciale per la tutela della loro salute, e l’omissione di una corretta valutazione del rischio chimico, spesso sottovalutata nelle aziende manifatturiere.

In un’ulteriore situazione, è stata accertata la mancata osservanza delle disposizioni relative all’utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), strumenti essenziali per la salvaguardia della salute dei lavoratori.

L’insieme delle sanzioni amministrative e pecuniarie imposte ammonta a una cifra considerevole, superando le 55.000 euro, a testimonianza della gravità delle violazioni riscontrate.
Parallelamente, i militari del NAS di Ancona hanno intensificato i controlli sulla commercializzazione e il deposito di integratori alimentari, un settore in rapida crescita e spesso soggetto a pratiche irregolari.

A Porto Sant’Elpidio, un’ispezione in una parafarmacia ha portato alla denuncia alla Procura della Repubblica di Fermo di una donna di 41 anni, titolare dell’attività, per non aver rispettato le normative vigenti in materia di commercializzazione di integratori.

Le sanzioni amministrative applicate si attestano a circa 4.000 euro, un campanello d’allarme per l’intera filiera della vendita di prodotti per la salute.
Infine, a Ponzano di Fermo, un’operazione ha scoperto una discarica abusiva di rifiuti edili non pericolosi, per un volume stimato in 200 metri cubi.
Il titolare di un’impresa edile, un uomo di 70 anni, è stato denunciato ed invitato a provvedere urgentemente alla bonifica dell’area, un intervento necessario per ripristinare la legalità e la sicurezza ambientale.
L’insieme di queste azioni dimostra l’impegno costante delle forze dell’ordine nel garantire la tutela della salute pubblica, la sicurezza sul lavoro e il rispetto delle normative ambientali, un impegno che richiede una crescente collaborazione tra le diverse istituzioni e una maggiore consapevolezza da parte di tutti gli attori economici coinvolti.

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