Nel cuore dell’Irpinia, il torrente Fenestrelle, destinato a rinascere come parco intercomunale, si è rivelato teatro di un’ennesima, dolorosa violazione ambientale.
La scoperta, effettuata congiuntamente dai Carabinieri del Comando provinciale e dal Gruppo Forestale, ha portato alla luce un deposito abusivo di rifiuti di vario genere, un ammasso che testimonia una profonda mancanza di rispetto verso il territorio e le sue potenzialità.
Non si tratta di un mero accumulo di spazzatura, ma di un deposito inquinante che include materassi in lattice, scarti industriali contenuti in fusti gravemente corrodi dall’ossidazione e, cosa particolarmente allarmante, rifiuti speciali di natura non definita.
Quest’ultima categoria, in particolare, solleva interrogativi sulla provenienza e sulla pericolosità delle sostanze abbandonate, richiedendo un’analisi approfondita per valutarne l’impatto sull’ecosistema e sulla salute pubblica.
La presenza di materassi in lattice suggerisce lo smaltimento illegale di rifiuti provenienti da attività commerciali o private, mentre i fusti arrugginiti, probabilmente contenitori di prodotti chimici o industriali, indicano un’attività di sversamento deliberata, un atto di criminalità ambientale che mira a eludere i costi e le normative legali dello smaltimento corretto.
Questa pratica non solo danneggia direttamente l’ambiente, ma compromette anche la possibilità di realizzare il progetto del parco, un’opera pubblica che avrebbe dovuto restituire alla comunità uno spazio verde fruibile e valorizzato.
L’intervento dei Carabinieri, in collaborazione con gli uffici comunali, ha immediatamente disposto la rimozione dei rifiuti e l’avvio di un processo di bonifica dell’area contaminata.
Il pool della Procura, guidato dal procuratore Domenico Airoma, ha ricevuto un fascicolo per le indagini, con l’obiettivo di identificare i responsabili di questo atto di devastazione ambientale.
Questo episodio sottolinea una problematica più ampia, legata alla gestione dei rifiuti e alla necessità di rafforzare i controlli e i sistemi di prevenzione.
La realizzazione del parco intercomunale, ora compromessa, dovrebbe rappresentare un monito per l’intera comunità, un invito a promuovere una cultura del rispetto ambientale e della legalità, affinché simili episodi non si ripetano e il Fenestrelle possa finalmente fiorire come il polmone verde che l’Irpinia merita.
L’evento evidenzia inoltre l’importanza di un approccio multidisciplinare che coinvolga forze dell’ordine, enti locali, esperti ambientali e la cittadinanza per contrastare efficacemente la criminalità ambientale e proteggere il patrimonio naturale del territorio.