L’inizio della stagione turistica nelle Marche si presenta con toni spenti, un quadro confermato dalle osservazioni dirette raccolte durante un tour delle coste e dai feedback di operatori locali.
Un campanello d’allarme che risuona più forte se si considera il potenziale di crescita ancora inesplorato del settore, un’area strategica per l’economia regionale.
Secondo l’eurodeputato Matteo Ricci, candidato alla presidenza regionale, la situazione è aggravata da una contrazione del potere d’acquisto delle famiglie marchigiane, un fattore che evidenzia una vulnerabilità strutturale profonda.
Le Marche, infatti, occupano un posizionamento problematico nella classifica delle regioni italiane per affluenza turistica straniera, un dato che le espone in modo critico quando il mercato interno mostra segni di difficoltà.
La disparità rispetto ad altre regioni, come le città d’arte del centro-sud, che si confrontano con un flusso eccessivo di visitatori internazionali, sottolinea una carenza strategica.
Mentre queste destinazioni valutano misure per contenere il turismo di massa e orientarsi verso un modello più sostenibile, le Marche si trovano a dover colmare un divario significativo nell’attrarre un pubblico estero.
Ricci critica aspramente l’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche (Atim), definendola un “carrozzone” e promettendo una sua rapida dismissione in caso di elezione.
La spesa di ingenti risorse in iniziative inefficaci, come la campagna “Let’s Marche”, è percepita come un grave spreco, un’ulteriore prova della necessità di una profonda revisione delle politiche di promozione turistica.
La visione proposta dall’eurodeputato si focalizza su un modello di turismo esperienziale, incentrato sulla valorizzazione del “buon vivere” e della qualità della vita.
Si tratta di un approccio che integra diverse declinazioni: un turismo culturale capace di esaltare il patrimonio storico-artistico, un’offerta gastronomica che promuova i prodotti locali, un’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, unitamente a un’offerta balneare di qualità.
L’obiettivo è creare un’offerta turistica diversificata e distintiva, in grado di attrarre un pubblico sensibile alla ricerca di esperienze autentiche e significative, allontanandosi da un approccio meramente quantitativo e puntando sulla qualità e sulla sostenibilità nel tempo.
In sintesi, un turismo che sappia raccontare l’anima delle Marche.