giovedì 14 Agosto 2025
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Rigenerazione a Cessapalombo: Arredo Urbano e Comunità in Dialogo

Un’esperienza di rigenerazione comunitaria e innovazione progettuale si è recentemente conclusa a Monastero di Cessapalombo, nel cuore del territorio maceratese.
Più che un semplice laboratorio, si è trattato di un vero e proprio crogiolo creativo, un’immersione esperienziale in cui tredici professionisti – architetti, ingegneri e designer provenienti da diverse aree geografiche – hanno coabitato e collaborato con la comunità locale per concepire e realizzare quattro arredi urbani in legno, un intervento pensato per rispondere alle esigenze specifiche del borgo e dei suoi abitanti.
L’iniziativa, promossa da Bivio 980 e sostenuta dalla Fondazione Carima, in collaborazione con Camposaz, ha trascendentato la tradizionale metodologia progettuale.
Non si è trattato di imporre un’idea dall’esterno, bensì di un processo partecipativo che ha visto i professionisti integrarsi nella vita del borgo, ascoltare le voci dei residenti e interpretare il loro vissuto.

Le tre giornate aperte al pubblico hanno rappresentato momenti cruciali di scambio e condivisione, arricchite da proiezioni documentaristiche e testimonianze dirette, favorendo una comprensione profonda delle dinamiche sociali e ambientali del luogo.
La scelta del legno come materiale predominante non è casuale: un tributo alla tradizione artigianale del territorio, una scelta sostenibile e a basso impatto ambientale, un elemento di connessione con il paesaggio circostante.

La tecnica costruttiva, basata sull’assemblaggio con viti, ha privilegiato la semplicità, la durabilità e la possibilità di manutenzione da parte della comunità.

L’atto finale, una passeggiata itinerante alla presenza delle autorità locali, ha sancito la nascita di nuovi punti di riferimento nel tessuto urbano, non solo elementi di arredo, ma simboli di un percorso condiviso.

L’iniziativa va ben oltre l’aspetto architettonico; incarna un modello di sviluppo locale basato sulla resilienza, la fiducia reciproca e la valorizzazione del patrimonio immateriale.

Si tratta di un approccio che privilegia la cura dei dettagli, la riscoperta del margine come fulcro di nuove opportunità, e la creazione di un senso di appartenenza diffuso.

Bivio 980, con questa iniziativa, conferma il proprio impegno verso un futuro in cui la progettazione sia uno strumento di empowerment delle comunità, un percorso instabile ma profondamente significativo, capace di generare bellezza, coesione sociale e nuove possibilità per il territorio.

Il laboratorio di Monastero di Cessapalombo rappresenta un seme da coltivare, un esempio virtuoso da replicare in altri contesti, un invito a riscoprire il potere trasformativo della collaborazione e dell’ingegno collettivo.

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