L’appello è urgente e inequivocabile: un fronte comune, al di là delle divisioni partitiche, per scongiurare una crisi sempre più profonda che minaccia l’agricoltura sarda.
La Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) Sardegna rivolge un monito ai rappresentanti politici, maggioranza e opposizione, sollecitandoli ad accantonare gli scontri ideologici e a convergere su una strategia unitaria per la salvaguardia del settore primario isolano e del suo tessuto connettivo di allevatori.
La recente impasse nel Consiglio regionale, culminata in un blocco delle risorse e un diluvio di emendamenti, ha esacerbato una situazione già precaria.
La dermatite bovina, pur essendo l’ultima emergenza a manifestarsi, rappresenta solo la punta dell’iceberg di una crisi multifattoriale che sta mettendo a dura prova la resilienza dell’agricoltura sarda.
Il quadro è complesso e sfaccettato: la crescente aridità, amplificata dai cambiamenti climatici, impone una gestione oculata e innovativa delle risorse idriche.
Gli incendi, sempre più frequenti e devastanti, distruggono raccolti e pascoli, compromettendo il sostentamento delle comunità rurali.
Le malattie delle piante (fitopatie) decimano i raccolti, mentre i tagli alle risorse comunitarie derivanti dalla Politica Agricola Comune (PAC) riducono drasticamente il sostegno economico agli agricoltori.
L’imposizione di dazi da parte degli Stati Uniti, inoltre, limita le opportunità di esportazione, aggravando ulteriormente le difficoltà.
A tutto ciò si aggiunge il rischio di speculazioni e di pratiche predatorie che, in tempi di crisi, tendono ad approfittare della vulnerabilità del territorio.
La CIA Sardegna sottolinea che la frammentazione politica e l’inerzia decisionale rischiano di trasformare una situazione critica in una catastrofe.
Non si tratta semplicemente di fornire indennizzi per i danni causati dalla dermatite bovina, ma di gettare le basi per una politica agricola sarda lungimirante e sostenibile.
Si invoca quindi un’azione concertata a livello regionale, che si proietti poi con forza nel contesto nazionale ed europeo, esercitando pressioni concrete per la tutela degli interessi sardi.
L’urgenza si traduce in un’esplicita richiesta: approvare senza ulteriori ritardi la proposta di legge avanzata dalla Giunta Todde, un atto che non solo allevierebbe le difficoltà immediate degli allevatori, ma che rappresenterebbe un segnale di speranza e di impegno per l’intero comparto agricolo.
Non si tratta solo di una misura emergenziale, ma di un investimento strategico nel futuro dell’agricoltura sarda, un pilastro fondamentale dell’identità e dell’economia dell’isola.
L’unità di intenti e la rapidità d’azione sono le uniche armi per contrastare una tempesta che rischia di spazzare via un patrimonio inestimabile.