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Lago di Caldonazzo: divieto di balneazione per anomala colorazione.

Il comune di Calceranica al Lago, presieduto dal sindaco Gianni Marzi, ha disposto un’ordinanza che vieta temporaneamente la balneazione nella porzione di lago di Caldonazzo adiacente alla foce del torrente Mandola.

L’azione è stata dettata da un evento inatteso e potenzialmente allarmante: un’anomala colorazione arancione dell’acqua del torrente, verificatasi mercoledì 6 agosto, ha destato preoccupazioni per la qualità ambientale e la sicurezza dei bagnanti.

L’episodio, come spiega il sindaco Marzi, trae origine da un disturbo sedimentario all’interno della miniera abbandonata situata a monte del torrente.
Un’ispezione, condotta dagli assessori comunali, ha rivelato che l’apertura di un cancello di accesso alla miniera ha risvegliato sedimenti ferrosi precedentemente consolidati, innescando una fuoriuscita di materiale ricco di ossidi di ferro che ha poi raggiunto il lago.
Immediatamente sono state allertate le autorità competenti: i vigili del fuoco, l’Appa (Agenzia per la Protezione Ambientale), l’Apss (Agenzia per la Salute Protezione Sanitaria) e la Guardia Forestale, testimoniando la gravità percepita dell’evento.

Il sindaco ha voluto chiarire che non si tratta di un episodio legato a scarichi di acque reflue non depurate, escludendo quindi una contaminazione di tipo fognario.
Tuttavia, in via precauzionale, è stata emessa l’ordinanza di divieto di balneazione, dimostrando un approccio responsabile volto a tutelare la salute pubblica.

Nella mattinata del 7 agosto, personale dell’Apss ha effettuato campionamenti delle acque per analisi approfondite, la cui completezza dei risultati è prevista entro la giornata del 8 agosto.

L’obiettivo principale è accertare con certezza la natura e la potenziale pericolosità del fenomeno, al fine di poter revocare il divieto di balneazione non appena le analisi confermeranno l’assenza di rischi per la salute umana.
La vicenda solleva interrogativi importanti sulla gestione del patrimonio minerario dismesso, sulla necessità di monitorare costantemente i corsi d’acqua che attraversano aree con precedenti attività estrattive, e sulla prevenzione di eventi che potrebbero compromettere la qualità dell’ambiente lacustre e la fruibilità di un bene prezioso come il lago di Caldonazzo.

L’evento, inoltre, rappresenta un caso studio significativo per comprendere le dinamiche di mobilizzazione dei sedimenti ferrosi e l’impatto che queste possono avere sugli ecosistemi acquatici e sulla percezione del rischio da parte della popolazione.

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