lunedì 15 Settembre 2025
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Lamezia, lutto e mistero per il medico Antonio Blaganò

La comunità di Lamezia Terme si è raccolta nella solennità della Cattedrale per dare l’ultimo saluto ad Antonio Blaganò, stimato medico e figura di riferimento per decenni.
La scomparsa, avvenuta nella notte tra il 24 e il 25 luglio a San Mango d’Aquino, ha lasciato un vuoto profondo, esacerbato dall’alone di mistero che ancora avvolge le circostanze della sua morte, con il ritrovamento del corpo avvenuto solo il 1° agosto.
L’omelia, officiata dal parroco don Carlo Cittadino, ha delineato il profilo di un professionista votato al bene altrui, un uomo che ha incarnato l’etica medica e la dedizione umana.
La fede, ha sottolineato il sacerdote, offre conforto di fronte all’inevitabile, ma non fornisce risposte immediate quando la perdita è segnata da interrogativi irrisolti e da un senso di ingiustizia.

L’evento ha scosso la comunità, generando interrogativi non solo sulla causa della morte, ma anche sul significato stesso della vita e della sua fine.

Un segno tangibile del legame profondo che univa Antonio Blaganò ai suoi affetti è stata la presenza, durante il funerale, della sua fedele cagnolina Molly, rimasta composta accanto alla bara, testimone silenziosa di un addio doloroso.

L’animale, simbolo di lealtà e affetto incondizionato, ha commosso i presenti, amplificando il senso di perdita e di amore che permeava l’atmosfera.

Le indagini, condotte dalle forze dell’ordine sotto la direzione della magistratura, proseguono senza sosta.
L’autopsia, eseguita nei giorni scorsi, non ha permesso di accertare immediatamente le cause del decesso, e i risultati completi delle analisi tossicologiche e istologiche sono ancora attesi.
La segretezza che avvolge le indagini, imposta dalla delicatezza del caso e dalla necessità di preservare l’integrità delle prove, non placano la sete di verità dei familiari, che invocano con forza l’accertamento completo delle responsabilità e la luce sulla vicenda.
La comunità, nel frattempo, si interroga sulle possibili motivazioni, auspicando che la giustizia faccia il suo corso e che la memoria di Antonio Blaganò possa essere onorata non solo con il dolore del ricordo, ma anche con la certezza di una verità che possa lenire le ferite e restituire un senso di pace.

Il caso solleva interrogativi non solo a livello personale e familiare, ma anche in termini di sicurezza e di legalità, evidenziando la fragilità dell’esistenza e la necessità di una vigilanza costante.

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