venerdì 8 Agosto 2025
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Catanzaro

Villapiana Lido: Profanano San Michele, ferita alla fede e alla comunità.

Nel cuore di Villapiana Lido, un atto di profanazione ha scosso la comunità parrocchiale della Sacra Famiglia: la statua di San Michele Arcangelo, sentinella spirituale del piazzale antistante la chiesa, è stata oggetto di vandalismo.
La notizia, comunicata dal parroco, don Nicola De Luca, ha suscitato sgomento e dolore, evidenziando una ferita più profonda di una mera perdita materiale.
La descrizione fornita da don De Luca dipinge un quadro di deliberata violenza: bruciature che deturpano la scultura, segni di sfregio intenzionale, una catena recisa, il volto e le membra profanati con gesti premeditati.
L’atto trascende la mera distruzione di un’immagine sacra; si configura come un attacco diretto alla fede, alla dignità e al senso di appartenenza di un’intera comunità.
Questo episodio non può essere compreso isolatamente.
In un’epoca segnata da crescenti disuguaglianze, da una crisi di valori e da un diffuso nichilismo, la profanazione di simboli religiosi rappresenta una manifestazione estrema di disorientamento e di rabbia repressa.
Essa rivela una frattura profonda nella società, un vuoto interiore che cerca disperatamente una valvola di sfogo, seppur attraverso gesti distruttivi e irrispettosi.

La risposta del parroco, tuttavia, è illuminante.
Invece di cedere all’ira e all’istinto di rappresaglia, don De Luca sceglie la via della mitezza evangelica e della giustizia.
La denuncia formale alle autorità competenti non è un atto di vendetta, ma un impegno a proteggere i valori fondamentali di una società civile, un monito a non tollerare la profanazione della sacralità e della bellezza.
Questo episodio ci invita a riflettere sulla necessità di promuovere il dialogo interreligioso, l’educazione al rispetto e la sensibilizzazione verso i bisogni spirituali dell’individuo.

È fondamentale coltivare un senso di responsabilità collettiva, incoraggiando la partecipazione attiva dei cittadini nella salvaguardia del patrimonio culturale e religioso, non solo come eredità del passato, ma come fondamento per la costruzione di un futuro più giusto e pacifico.
La risposta a questa profanazione non può essere altro che un rinnovato impegno per la promozione dei valori cristiani di amore, perdono e giustizia, un seme di speranza piantato nel terreno arido della violenza e del disprezzo.

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