Il ricordo del disastro di Marcinelle, un’eco di dolore che risuona attraverso i decenni, non può svanire nell’oblio.
L’8 agosto, data indelebile nella memoria collettiva, è stata istituita Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, non come una mera commemorazione, ma come un monito imprescindibile.
La tragedia del 1956, con le sue 262 vittime, di cui 136 italiani, incarna la fragilità umana di fronte a rischi sistemici e la responsabilità ineludibile di chi detiene il potere di prevenzione.
Marcinelle non è un capitolo chiuso in un libro di storia; è uno specchio che riflette le persistenti vulnerabilità del mondo del lavoro, una realtà che si rinnova con ogni incidente, con ogni decesso prematuro o invalidità che spezza vite e famiglie.
La sua drammaticità conserva un’inquietante attualità, un costante appello a un cambiamento profondo nella cultura della sicurezza e nella gestione del rischio professionale.
L’impegno per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori non è un’opzione, ma un dovere etico e giuridico.
Significa investire in tecnologie all’avanguardia, promuovere la formazione continua, rafforzare i controlli e, soprattutto, instillare una mentalità proattiva nella prevenzione dei rischi.
Non basta applicare normative; è necessario creare un ambiente di lavoro che valorizzi la dignità umana e che metta al centro il benessere del lavoratore.
La Giunta regionale si fa portavoce di questo impegno, riconoscendo la gravità della perdita subita dalle famiglie delle vittime di Marcinelle e ribadendo la necessità di una vigilanza costante e di un’azione determinata per evitare che simili tragedie si ripetano.
Il sacrificio di quei 136 minatori italiani non deve essere vano; deve ispirare un rinnovato sforzo per garantire che ogni lavoratore possa svolgere la propria attività in condizioni di sicurezza e dignità, contribuendo al progresso sociale senza il prezzo della propria salute o della propria vita.
Ricordare Marcinelle significa, in definitiva, onorare la memoria di coloro che hanno perso la vita e riaffermare il nostro impegno verso un futuro del lavoro più sicuro, equo e umano.