venerdì 15 Agosto 2025
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Napoli

Braccialetti elettronici in Campania: Garante chiede al Prefetto

La questione dell’applicazione delle misure alternative alla detenzione in Campania, e in particolare l’inerzia nell’attivazione dei braccialetti elettronici, solleva criticità di profondo significato per il sistema penale e per i diritti fondamentali dei detenuti.

Il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello, ha indirizzato un’istanza formale al Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, evidenziando un disagio che si protrae e che coinvolge un numero considerevole di persone detenute presso le strutture penitenziarie di Poggioreale e Secondigliano.

Il nodo centrale risiede nella discrepanza tra l’autorizzazione giudiziaria alla detenzione domiciliare o agli arresti domiciliari, concessa in esito a valutazioni complesse volte a bilanciare esigenze di sicurezza pubblica e diritti individuali, e l’impossibilità materiale di procedere all’applicazione del braccialetto elettronico.
Questa carenza, originata da problematiche di natura organizzativa e contrattuale a livello nazionale, genera una compressione ingiustificata della libertà personale, in contrasto con i principi costituzionali e con le direttive europee in materia di misure alternative.
L’accumulo di provvedimenti giudiziari inattesi, a causa della mancanza di dispositivi, non si traduce semplicemente in un ritardo burocratico, ma incide profondamente sulla fiducia dei cittadini verso il sistema giudiziario e lo Stato di diritto.

La permanenza ingiustificata in carcere, in pendenza di una misura alternativa già concessa, erode la percezione di equità del processo penale e alimenta un senso di frustrazione e di ingiustizia.
La problematica trascende la mera gestione locale, configurandosi come un sintomo di una più ampia deficienza nel coordinamento tra le istituzioni coinvolte nell’esecuzione delle misure alternative: Magistratura, Amministrazione Penitenziaria, Ministero della Giustizia, e fornitori di tecnologie.

È imperativo che il Prefetto, in qualità di autorità di coordinamento, si attivi con urgenza per sollecitare una risoluzione tempestiva del problema, non solo a livello regionale, ma anche in un’ottica nazionale, attraverso il coinvolgimento delle autorità competenti.
L’episodio pone l’accento sulla necessità di una revisione sistematica delle procedure di acquisizione e distribuzione dei braccialetti elettronici, garantendo tempestività, trasparenza e accountability.

Si rende altresì cruciale investire in formazione del personale addetto all’installazione e alla manutenzione dei dispositivi, nonché promuovere l’innovazione tecnologica per migliorare l’efficienza e l’affidabilità del sistema.

Infine, è fondamentale assicurare un monitoraggio costante dell’applicazione delle misure alternative, al fine di prevenire nuove criticità e garantire il pieno rispetto dei diritti delle persone coinvolte.
Il diritto alla libertà, quando riconosciuto da un giudice, non può essere negato per carenze procedurali o amministrative, pena la compromissione dei valori fondanti della nostra democrazia.

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