venerdì 8 Agosto 2025
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Tragico epilogo in Catinaccio: escursionista muore di arresto cardiaco

La montagna, maestosa e silente testimone di generazioni di escursionisti, ha accolto oggi un tragico epilogo sulle pendici del Gruppo del Catinaccio.

Un uomo di settantadue anni, proveniente da Pistoia, ha perso la vita a seguito di un arresto cardiaco improvviso lungo il sentiero Friedrich August, un tracciato alpino che collega il Rifugio Friedrich August al Rifugio Pertini.

L’evento, accaduto intorno alle dieci del mattino, ha interrotto bruscamente la passeggiata mattutina dell’uomo, che si trovava in compagnia della moglie ad una quota considerevole di 2.267 metri, in un ambiente alpino caratterizzato da rarefazione dell’aria e da condizioni ambientali spesso imprevedibili.
La drammaticità della situazione è stata immediatamente comunicata al Numero Unico per le Emergenze 112, innescando una complessa operazione di soccorso.
La Centrale Unica di Emergenza, in virtù della propria funzione di coordinamento delle risorse operative, ha richiesto l’immediato intervento di un elicottero, uno strumento indispensabile in questi contesti impervi dove l’accesso via terra sarebbe stato eccessivamente oneroso in termini di tempo e di sforzo.
Contestualmente, una squadra specializzata della Stazione Alta Val di Fassa del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino si è predisposta per fornire supporto logistico in piazzola, pronta a intervenire ove necessario.

L’elicottero, con a bordo un tecnico di elisoccorso e un’équipe medica, si è rapidamente diretto verso il punto indicato, affrontando le sfide poste dal terreno montuoso e dalle condizioni meteorologiche.
Una volta raggiunta la zona, il medico, nonostante i tentativi di rianimazione, non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.

La perdita di vita, in un ambiente così suggestivo e incontaminato, rappresenta un brusco monito sui rischi insiti nella pratica dell’escursionismo alpino, anche per persone in apparente buona salute.

Successivamente, gli operatori del Soccorso Alpino, giunti in quota via terra, hanno proceduto alla rimozione della salma, dopo aver ottenuto l’autorizzazione delle autorità competenti.
Il corpo è stato trasportato alla camera mortuaria di Campitello di Fassa, mentre la moglie dell’escursionista è stata accompagnata a valle, assistita e supportata dagli stessi soccorritori.

Questo tragico episodio sottolinea l’importanza della preparazione fisica e della consapevolezza dei propri limiti quando ci si avventura in ambienti montani, e l’inestimabile ruolo del Soccorso Alpino, sempre pronto a rispondere alle emergenze, mettendo a rischio la propria incolumità per garantire la sicurezza e il benessere degli altri.

Il lutto colpisce una comunità montana abituata a confrontarsi con la forza e l’imprevedibilità della natura.

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