L’adozione dell’intelligenza artificiale nella provincia dell’Aquila e nell’Abruzzo interno si configura come un fenomeno in rapida evoluzione, delineando un panorama economico in transizione.
I dati recenti, frutto di un’indagine condotta dal Centro studi di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno nel corso del 2024 e nei primi mesi del 2025, rivelano che quasi il 11,5% delle aziende ha già integrato soluzioni di IA nei propri processi operativi, mentre un ulteriore 37,6% si trova in una fase di valutazione attiva.
Questo dato, lungi dall’essere marginale, suggerisce un’attesa, una preparazione del tessuto imprenditoriale ad abbracciare le potenzialità trasformatrici dell’IA.
Le aree di applicazione più comuni rispecchiano una comprensione strategica delle capacità dell’intelligenza artificiale: l’analisi avanzata dei dati per estrarre insight preziosi, l’ottimizzazione delle strategie di marketing, l’accelerazione della ricerca e sviluppo, l’automazione di processi ripetitivi e la personalizzazione dell’assistenza clienti.
Questo indica un passaggio da un approccio di “sperimentazione” a uno di implementazione mirata, volta a migliorare l’efficienza e la competitività.
Nonostante l’entusiasmo e le opportunità, l’indagine evidenzia anche ostacoli significativi.
Ezio Rainaldi, presidente di Confindustria, sottolinea giustamente che l’introduzione dell’IA rappresenta un “salto epocale”, ma anche un percorso che richiede un’attenta gestione delle risorse umane.
Solo il 43,7% delle aziende che hanno adottato l’IA ha avviato programmi di riqualificazione e formazione del personale, indicando una potenziale lacuna nella preparazione del capitale umano ad affrontare le nuove sfide.
La carenza di competenze specialistiche emerge come la principale criticità (36,7%), seguita dalla complessità tecnica delle soluzioni IA e dai costi di implementazione, spesso percepiti come elevati.
Questo sottolinea la necessità di politiche di sostegno mirate, che favoriscano l’accesso a finanziamenti, la condivisione di buone pratiche e la creazione di partnership tra imprese, istituzioni e centri di ricerca.
Il mercato del lavoro locale risente profondamente di questo scenario in evoluzione.
Il 67,8% delle aziende in cerca di personale segnala difficoltà nel reperire figure professionali qualificate.
La richiesta di competenze tecniche è particolarmente pressante (57,1%), ma non meno rilevante è la carenza di manodopera per mansioni manuali (46,3%).
Le aziende stanno rispondendo a questa sfida con una serie di iniziative proattive: investimenti in formazione interna (56%), collaborazioni con fornitori esterni (52,9%) e ampliamento dei canali di reclutamento (40,2%).
La crescente collaborazione con scuole, ITS (Istituti Tecnici Superiori) e università indica una volontà di creare un ponte tra il mondo accademico e le esigenze del mercato del lavoro.
Il lavoro agile, consolidatosi nel tempo, continua a rappresentare un elemento chiave nella flessibilità organizzativa delle imprese.
Il 32,3% delle aziende lo ha adottato nel 2024, mantenendo la stessa incidenza rispetto al 2023.
La modalità di lavoro da remoto coinvolge in media il 35,8% dei dipendenti non dirigenti, con una frequenza variabile fino a due giorni a settimana.
La diffusione dei contratti aziendali, strumento di negoziazione collettiva, è in crescita, raggiungendo il 28,1% a livello generale e ben il 70,2% nelle aziende con più di 100 dipendenti, a testimonianza della crescente importanza della contrattazione decentrata per affrontare le sfide specifiche del territorio.
In definitiva, il panorama economico dell’Aquila e dell’Abruzzo interno si presenta come un ecosistema in trasformazione, dove l’intelligenza artificiale e la flessibilità del lavoro rappresentano fattori chiave per la crescita e la competitività del tessuto imprenditoriale.