Il tessuto imprenditoriale friulano-veneziano sta vivendo una fase di transizione, caratterizzata da un’emergenza lenta ma inesorabile di nuove imprese guidate da giovani under 35.
Al 31 marzo 2025, il loro numero si attesta a 6.751, rappresentando il 7% del totale delle 96.752 aziende regionali.
Sebbene questa percentuale rimanga leggermente inferiore alla media nazionale (7,5%), il dato segnala un’inversione di tendenza significativa: un aumento dello 0,3% rispetto al 2024, in netto contrasto con il calo del 2,8% registrato a livello nazionale.
Questo piccolo ma emblematico passo avanti colloca la regione in una posizione più centrale nella classifica italiana, abbandonando le ultime posizioni che l’avevano storicamente contraddistinta.
L’analisi, condotta dal Centro Studi della Camera di Commercio di Pordenone-Udine sotto la direzione di Elisa Qualizza, con dati elaborati da InfoCamere e Istat, sottolinea come questo timido segnale positivo coesista con una realtà più complessa.
La regione, pur vantando un tasso di disoccupazione giovanile inferiore alla media nazionale e una percentuale di NEET (Not in Education, Employment or Training) più bassa, necessita di un impegno strutturale per sostenere l’imprenditoria giovanile.
Come evidenziato dal presidente della Camera, Giovanni Da Pozzo, è imperativo coltivare una cultura imprenditoriale fin dalla scuola, fornendo supporto concreto a chi desidera trasformare un’idea in un’attività produttiva.
La distribuzione geografica delle imprese giovanili riflette le peculiarità economiche delle diverse province.
La provincia di Udine concentra la quota più consistente (44,1% con 2.975 imprese), seguita da Pordenone (26,1%), Trieste (19,6%) e Gorizia (10,2%).
Si osserva una maggiore incidenza di imprese giovanili nelle province di Trieste (8,4%) e Gorizia (7,4%), rispetto a Udine (6,4%), che si allinea alla media di Pordenone (7%).
Questa differenziazione territoriale suggerisce dinamiche economiche eterogenee e necessità di interventi mirati a promuovere l’imprenditoria in aree meno dinamiche.
L’analisi delle caratteristiche formali delle imprese rivela una prevalenza di imprese individuali (79,3%), indicando una propensione all’avvio di attività in forma semplificata.
Tuttavia, l’elevata percentuale di imprese giovanili con almeno un socio straniero (28,5%) e femminile (26,9%) testimonia un crescente contributo di queste categorie alla creazione di valore nel tessuto economico regionale.
Il dato delle nuove iscrizioni nel 2024 (1.653) indica un vivace dinamismo, con una concentrazione nei settori delle costruzioni (298), commercio (241) e settore primario (127), settori cruciali per lo sviluppo locale.
La presenza significativa di giovani imprenditori in comparti come attività di servizi (12,6%), finanziarie e assicurative (10,7%) e nel noleggio e servizi di supporto (9%) suggerisce un’apertura verso settori innovativi e a più alto valore aggiunto, sebbene si debbano monitorare le performance e la sostenibilità nel tempo.
Il futuro del tessuto imprenditoriale friulano-veneziano dipenderà dalla capacità di capitalizzare queste tendenze e affrontare le sfide strutturali che ancora permangono.