La prolungata assenza di precipitazioni ha innescato una crisi idrica che si fa sentire con particolare intensità nel Cuneese, minacciando non solo la resa delle coltivazioni agricole ma anche la sostenibilità stessa della tradizione alpina.
I dati forniti da Arpa Piemonte dipingono un quadro preoccupante: la carenza pluviometrica, accentuata negli ultimi due mesi, sta mettendo a dura prova le colture con esigenze idriche elevate, come frutta, ortaggi e alcune varietà di cereali, che rappresentano un pilastro dell’economia agroalimentare locale.
Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo, sottolinea con urgenza la necessità di interventi immediati, invocando l’attivazione di misure straordinarie per supportare gli agricoltori.
L’irrigazione di soccorso non è più un optional, ma un imperativo per evitare perdite significative di raccolto e preservare la qualità dei prodotti tipici.
La richiesta di un’assegnazione supplementare di gasolio per le operazioni irrigue è motivata dalla previsione di un aumento delle temperature, che aggraverebbe ulteriormente lo stress idrico delle piante.
La situazione assume connotati ancora più critici se si considera l’importanza strategica dell’alpeggio per l’allevamento della razza bovina Piemontese, un elemento distintivo del paesaggio e della cultura montana.
La carenza d’acqua e l’aumento delle temperature stanno compromettendo la vitalità dei pascoli alpini, riducendo la disponibilità di foraggio e acqua per gli animali.
Il “cotico” erboso, già impoverito dalla siccità, rischia di scomparire completamente, costringendo gli allevatori a interrompere prematuramente la stagione di alpeggio.
Questa decisione, inevitabile in caso di peggioramento delle condizioni ambientali, comporterebbe non solo una perdita economica significativa per gli allevatori, ma anche un danno irreparabile per la conservazione di una razza autoctona e per la tutela di un’attività tradizionale che contribuisce a mantenere vive le comunità montane.
Si tratta, in sostanza, di un patrimonio immateriale che rischia di svanire a causa di una crisi idrica che richiede risposte immediate e soluzioni strutturali.
L’intervento straordinario richiesto da Coldiretti Cuneo rappresenta un tentativo di arginare l’emergenza, ma è necessario un approccio più ampio e sostenibile per garantire la resilienza del settore agricolo e zootecnico di fronte alle sfide poste dai cambiamenti climatici.
La tutela di questo ecosistema fragile e prezioso, che racchiude in sé secoli di storia e di sapere contadino, deve essere una priorità assoluta.