mercoledì 10 Settembre 2025
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Estetica a Modena chiusa: NAS scopre infiltrazioni di medicina estetica illegale.

Un centro estetico a Modena è stato oggetto di un’azione amministrativa di sospensione a seguito di un’ispezione condotta dai Nuclei Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Parma, a seguito di una segnalazione che ha portato ad un’ordinanza immediata del Comune.

L’attività, inizialmente presentata come servizio estetico convenzionale, si rivelava in realtà un punto di accesso non autorizzato a pratiche di medicina estetica, sollevando preoccupazioni significative in merito alla tutela della salute pubblica e al rispetto delle normative vigenti.

L’ispezione ha messo in luce una serie di irregolarità che vanno ben oltre una semplice violazione burocratica.

In particolare, è stata individuata una specifica area all’interno della struttura – un “box” destinato a procedure di medicina estetica – operante in totale assenza delle necessarie autorizzazioni legali.
Questo implica non solo l’esecuzione di trattamenti potenzialmente invasivi senza il controllo di un medico abilitato e la verifica della competenza del personale, ma anche l’elusione di procedure di sicurezza e di controllo qualità fondamentali per la protezione dei pazienti.

Le criticità rilevate non si limitano alla mancanza di autorizzazioni.

L’ispezione ha evidenziato carenze gravissime nella gestione dei rifiuti sanitari pericolosi, un aspetto cruciale per la sicurezza ambientale e per la prevenzione di rischi infettivi.

L’assenza di un registro adeguato e la mancata osservanza delle procedure di conservazione dei rifiuti dimostrano una totale negligenza nei confronti delle norme sulla sicurezza e sulla tutela della salute pubblica.

Tale trasgressione configura un rischio concreto per la comunità, esponendo i pazienti e l’ambiente a potenziali contaminazioni e pericoli sanitari.
Questo caso solleva interrogativi cruciali sull’applicazione e il rispetto delle normative che regolano l’esercizio delle professioni sanitarie e sull’importanza di una vigilanza efficace da parte delle autorità competenti.

La medicina estetica, pur potendo migliorare l’aspetto fisico, non è esente da rischi e richiede un quadro normativo rigoroso e controlli stringenti per garantire la sicurezza dei pazienti.

La sospensione dell’attività rappresenta un segnale forte e un monito per tutti gli operatori del settore, ricordando che la salute pubblica non può essere compromessa da pratiche illegali o da comportamenti negligenti.
La vicenda, inoltre, accentua la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di informarsi adeguatamente e di rivolgersi solo a strutture autorizzate e qualificate, verificando sempre l’abilitazione del personale e la conformità alle normative vigenti.

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