domenica 10 Agosto 2025
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Genova

Tragedia in ospedale: una famiglia lotta per la giustizia.

Il fragile equilibrio della vita, spezzato da un evento inatteso e dalle sue conseguenze devastanti, ha portato una famiglia a intraprendere un difficile percorso di giustizia.
La signora, una donna anziana e vulnerabile, fu vittima di una caduta accidentale all’interno del proprio domicilio, un evento che innescò una spirale di complicazioni mediche inattese.

Inizialmente ricoverata presso l’ospedale San Martino, la sua condizione fu giudicata tale da consentire una dimissione.
Tuttavia, il quadro clinico si aggravò rapidamente, costringendo il trasferimento in un secondo istituto, il Galliera.
Nonostante i tentativi di riabilitazione e di intervento medico, l’anziana donna subì una compromissione neurologica irreversibile, culminata in una paralisi che la privò della capacità di movimento e, tragicamente, della vita.
La perdita, carica di dolore e di interrogativi, ha lasciato un vuoto incolmabile nei cuori dei suoi figli.
Convinti che l’evento tragico fosse riconducibile a negligenze o ad omissioni nella gestione della sua assistenza, i familiari, con la guida e la consulenza del legale Alessandro Storlenghi, hanno intrapreso un’azione civile nei confronti delle strutture ospedaliere coinvolte.
Il percorso verso la giustizia si è rivelato lungo e complesso.

Un anno e mezzo di tentativi di mediazione, di confronto e di trattative conciliative con gli enti ospedalieri non ha prodotto risultati soddisfacenti.

La famiglia, determinata a ottenere un adeguato risarcimento per il danno subito, ha quindi deciso di perseguire la via giudiziaria, confidando nell’accertamento delle responsabilità e nella possibilità di ottenere giustizia per la madre e per l’intera famiglia.

L’azione legale non mira solo a quantificare il risarcimento economico per il dolore e i danni subiti, ma anche a sollecitare una profonda riflessione sulle procedure di assistenza e sicurezza all’interno delle strutture sanitarie, al fine di prevenire che simili tragedie si ripetano, tutelando la dignità e la sicurezza dei pazienti più fragili e vulnerabili.

Il caso solleva infatti questioni cruciali relative al rapporto tra istituzioni sanitarie e pazienti anziani, evidenziando la necessità di un approccio centrato sulla persona, che tenga conto delle specifiche esigenze e dei rischi associati alla condizione di fragilità.

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