mercoledì 13 Agosto 2025
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Napoli

Allarme a Licola: Mare Torbido e Sospetti Sversamenti

Un’allarme si leva su Licola, località balneare alle porte di Napoli, dove la qualità delle acque marine desta serie preoccupazioni.
Segnalazioni provenienti da residenti e bagnanti hanno fatto convergere l’attenzione del deputato Francesco Emilio Borrelli, di Alleanza Verdi-Sinistra, verso una situazione che appare, al momento, inequivocabile: un mare visibilmente alterato, inadatto alla balneazione.
L’acqua, descritta come torbida, dal colore verdastro e caratterizzata da un odore sgradevole, solleva sospetti di sversamenti non autorizzati, potenzialmente derivanti da attività industriali o agricole dislocate nell’entroterra.
La congiunzione di questi elementi, in un periodo di massima affluenza turistica come l’agosto, configura un quadro preoccupante che necessita di un’azione immediata.

La dinamica in sé è resa ancora più grave dalla assenza di segnalazioni ufficiali da parte degli stabilimenti balneari.
L’omessa affissione di cartelli informativi, obbligatoria per legge in presenza di condizioni ambientali sfavorevoli, lascia i frequentatori delle spiagge ignari dei rischi a cui sono esposti, esponendoli a potenziali conseguenze sulla salute e causando loro perdite economiche derivanti dall’impossibilità di usufruire dei servizi offerti.
L’episodio non è soltanto un problema locale, ma riflette una problematica più ampia che affligge il territorio campano: la fragilità degli ecosistemi costieri, spesso compromessi da attività antropiche non sostenibili e da una gestione inadeguata delle infrastrutture di depurazione.
La presenza di un depuratore nelle vicinanze, sebbene pensato per mitigare l’impatto ambientale, desta interrogativi sul suo corretto funzionamento e sulla sua capacità di rispondere alle reali necessità del territorio, soprattutto durante i picchi di popolazione.

Borrelli sottolinea con forza l’inaccettabilità di una situazione che mette a rischio la salute pubblica e danneggia l’immagine della regione.

La tutela dei bagnanti, il diritto a un ambiente salubre e il sostegno alle attività economiche legite che operano nel settore turistico, rappresentano priorità imprescindibili.

L’urgenza di un intervento tempestivo risiede nella necessità di accertare le cause dell’inquinamento, verificare la conformità degli scarichi e ripristinare al più presto condizioni di balneabilità sicure.

L’evento costituisce un campanello d’allarme che sollecita una revisione approfondita delle politiche ambientali, un rafforzamento dei controlli e un maggiore coinvolgimento della comunità locale nella salvaguardia del patrimonio naturale costiero, affinché Licola possa ritornare ad essere sinonimo di acque cristalline e di un turismo responsabile e sostenibile.

L’episodio evidenzia, inoltre, la necessità di una maggiore trasparenza e comunicazione da parte delle autorità competenti, al fine di garantire la sicurezza e l’informazione dei cittadini.

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