lunedì 11 Agosto 2025
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Oro sotto pressione: ribasso temporaneo o segnale di cambiamento?

L’andamento dei mercati azionari globali e le crescenti aspettative di un accomodamento monetario da parte delle principali banche centrali stanno esercitando pressioni al ribasso sul prezzo dell’oro, interrompendo temporaneamente la traiettoria rialzista che lo aveva caratterizzato nei mesi precedenti.
L’oro fisico, rilevato come “Gold spot”, si posiziona attualmente a 3.377,26 dollari l’oncia, segnando una diminuzione dello 0,60%, mentre i contratti future oro con scadenza dicembre sulla borsa Comex, più sensibili alle speculazioni a breve termine, mostrano una performance peggiore, cedendo l’1,47% e attestandosi a 3.439,90 dollari l’oncia.

Questa correzione, pur se transitoria, riflette un contesto macroeconomico in rapida evoluzione.

L’inflazione, sebbene ancora persistente, mostra segnali di rallentamento, inducendo i mercati a scommettere su un allentamento delle politiche restrittive delle banche centrali, in primis la Federal Reserve statunitense.

Un’inversione di rotta nella politica monetaria, con un possibile taglio dei tassi di interesse, tende a ridurre l’attrattiva dell’oro, tradizionalmente considerato un bene rifugio.
La sua valuta nominale, il dollaro USA, vedrebbe una svalutazione, rendendo l’oro meno competitivo per gli acquirenti internazionali.

Tuttavia, è cruciale interpretare questo ribasso non come un segnale di un profondo cambiamento di sentiment sul metallo prezioso, ma come una fase di aggiustamento tecnico.

Fattori strutturali di lungo periodo continuano a sostenere una prospettiva positiva per l’oro.
La crescente instabilità geopolitica, con conflitti attivi e tensioni internazionali, spinge gli investitori verso asset considerati sicuri, e l’oro rientra in questa categoria.

Inoltre, la crescente domanda proveniente dai paesi emergenti, in particolare dall’Asia, dove l’oro riveste un ruolo culturale e patrimoniale significativo, rappresenta un fattore di supporto costante.
L’incertezza persistente riguardante l’andamento dell’economia globale, con il rischio di una recessione, potrebbe presto riaccendere l’appetito per l’oro come bene rifugio.
Le preoccupazioni per la salute del settore bancario, seppur mitigate, potrebbero innescare nuovi flussi di capitali verso asset considerati più sicuri.
In questo scenario, la correzione attuale potrebbe rivelarsi un’opportunità di acquisto per gli investitori a lungo termine.

Infine, è importante monitorare da vicino i dati economici che verranno pubblicati nelle prossime settimane, in quanto forniranno ulteriori indizi sulla direzione futura delle politiche monetarie e sull’andamento dell’inflazione, elementi chiave per determinare la traiettoria del prezzo dell’oro.

La volatilità, tipica dei mercati delle materie prime, rimane quindi elevata, e la prudenza è d’obbligo.

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