martedì 12 Agosto 2025
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Incendio a Fano: fumo acre e ordinanza restrittiva

Un denso velo di fumo acre ha avvolto Fano, in provincia di Pesaro e Urbino, a seguito di un devastante incendio scoppiato in un complesso industriale sito in via Papiria.

L’incendio, divampato in un’azienda specializzata nella produzione di componenti per imbarcazioni, ha generato una colonna di fumo visibile a chilometri di distanza, sollevando preoccupazione per la salute pubblica e l’ambiente circostante.
La gravità dell’evento ha indotto il sindaco, Luca Serfilippi, a emanare un’ordinanza urgente volta a mitigare i potenziali rischi per la popolazione.

Il provvedimento, esteso a un’area di due chilometri dal fulcro dell’incendio, impone una serie di restrizioni temporanee e misure precauzionali, riflettendo un approccio proattivo alla gestione dell’emergenza.

L’ordinanza, con un occhio di riguardo alla tutela della salute umana, disciplina l’utilizzo di impianti di climatizzazione e riscaldamento che aspirano aria dall’esterno, raccomandando la chiusura ermetica di finestre e porte in abitazioni, laboratori e attività produttive.

La preoccupazione si estende anche al settore primario: è stato imposto un divieto assoluto sul consumo di prodotti agricoli – frutta, verdura, foraggio – derivanti da coltivazioni o raccolte all’interno dell’area interessata, data la potenziale contaminazione.

Analogamente, l’utilizzo di acque superficiali stagnanti, destinate sia all’uso umano che animale, è stato sospeso fino a nuove disposizioni.
La misura più delicata riguarda la gestione degli animali domestici e da affezione, invitando i cittadini a mantenerli al chiuso, laddove possibile, per proteggerli dall’esposizione a sostanze potenzialmente nocive.
Anche le attività ricreative e sportive all’aperto sono state temporaneamente limitate, riconoscendo l’importanza di ridurre al minimo l’esposizione della popolazione.
La durata di queste misure restrittive è strettamente legata al completamento di un’accurata campagna di monitoraggio ambientale.

Tecnici specializzati stanno effettuando analisi approfondite di campioni di aria, suolo e acqua al fine di determinare con precisione la presenza e la concentrazione di sostanze inquinanti o tossiche, confrontandole con i limiti di legge.

Solo al termine di questo processo di verifica sarà possibile revocare le restrizioni e dichiarare l’area sicura.
Le operazioni di spegnimento, condotte congiuntamente dai vigili del fuoco provenienti da Fano, Pesaro, Urbino, Jesi e Macerata, sono tuttora in corso, impegnate a contenere le fiamme e a prevenire la propagazione dell’incendio.

Un lavoratore dell’azienda coinvolta è stato trasportato in ospedale per accertamenti, ma non si è riscontrata alcuna intossicazione.

L’evento solleva interrogativi sull’adeguatezza delle misure di sicurezza all’interno delle aree industriali e sull’impatto ambientale di incidenti di questa portata, richiedendo una riflessione approfondita sulle strategie di prevenzione e gestione delle emergenze.

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