Al trentunesimo dicembre 2025, l’analisi del Registro Imprese della Camera di Commercio di Trento ha documentato la presenza di 8.691 imprese femminili, un incremento marginale rispetto all’anno precedente (+0,1%), indicativo di una resilienza e continuità nel tessuto economico provinciale.
Questo dato colloca le imprese a guida femminile al 18,5% del totale delle iniziative economiche attive nella provincia, un valore inferiore a quello registrato in provincia di Bolzano (18,9%) e significativamente al di sotto delle medie nazionale (22,7%) e del Nord Est (21,0%).
Tale divario suggerisce un potenziale inespresso e margini di crescita da incentivare.
L’agricoltura emerge come il settore di maggiore concentrazione di imprese femminili, con 1.886 unità che rappresentano il 21,7% del totale.
Seguono il commercio (17,9%), i servizi diversificati (17,3%), i servizi alle imprese (16,2%), il turismo (16,2%) e, in misura minore, il manifatturiero, l’energia, le costruzioni, le assicurazioni, il credito e i trasporti e spedizioni.
La ridotta incidenza nel manifatturiero, energia e minerarie (5,0%) e nelle costruzioni (2,4%) evidenzia possibili barriere di accesso e la necessità di interventi mirati.
L’età media delle imprenditrici trentine è rilevante, ma un segnale incoraggiante è dato dalla presenza di 963 imprese guidate da under 35, che costituiscono l’11,1% del totale delle attività femminili, superiore alla percentuale di imprese giovanili sul totale del tessuto economico provinciale (9,3%).
L’internazionalizzazione, come indicato dalla presenza di 994 imprese a guida femminile di proprietà straniera (11,4% del totale), suggerisce un’apertura verso i mercati esteri e un contributo alla crescita economica regionale.
La vocazione artigiana del tessuto imprenditoriale femminile si conferma con 1.924 imprese artigiane a guida femminile (22,1% del totale), prevalentemente costituite in forma di ditta individuale, orientate ai servizi alla persona, con particolare riferimento a parrucchieri e istituti di bellezza.
Questo dato riflette la capacità di creare opportunità di lavoro e di fornire servizi essenziali alla comunità locale.
La prevalenza di micro imprese caratterizza il panorama imprenditoriale femminile, con oltre il 90% delle attività che non superano i 5 addetti e il 45,5% che ne impiega solo uno.
Questo sottolinea l’importanza di politiche di sostegno alla crescita e all’innovazione per micro e piccole imprese.
La forma giuridica più diffusa resta l’impresa individuale (70,2%), a testimonianza di una propensione alla semplicità e alla flessibilità.
Tuttavia, l’incremento delle società di capitale (16,2%), delle società di persone (12,3%) e delle altre forme giuridiche (1,3%) indica un’evoluzione verso modelli organizzativi più strutturati, potenzialmente in grado di favorire la crescita e l’accesso a finanziamenti.
Come sottolineato dal Presidente della Camera di Commercio, Andrea De Zordo, il lieve aumento delle imprese femminili rispecchia un trend positivo a livello provinciale.
Tuttavia, è cruciale promuovere attivamente la partecipazione femminile nel mondo del lavoro, fornendo strumenti adeguati e rafforzando le tutele per conciliare gli impegni professionali e familiari.
Investire nel capitale umano femminile significa non solo garantire l’equità di genere, ma anche stimolare l’innovazione, la competitività e la crescita sostenibile dell’economia trentina.
Un’azione strategica in quest’ottica dovrebbe focalizzarsi sull’abbattimento degli ostacoli strutturali, sull’incentivazione dell’imprenditoria femminile giovanile e sull’offerta di servizi di supporto mirati, come mentorship, formazione manageriale e accesso facilitato al credito.