L’inchiesta sulla doppia vittima di botulismo a Diamante ha preso una nuova, cruciale piega con l’avvio delle operazioni autoptiche, affidate a un team multidisciplinare di esperti designati dalla Procura della Repubblica di Paola.
La gravità del caso, che ha visto la perdita di Tamara D’Acunto, 45 anni, residente a Diamante, e di Luigi Di Santo, 52 anni, originario di Cercola (Napoli), impone un’indagine forense approfondita e accurata per determinare le cause precise del decesso e ricostruire la catena degli eventi che hanno portato all’intossicazione.
La complessità della situazione ha richiesto la mobilitazione di risorse specialistiche.
Il team di periti, composto da professionisti dell’Università Magna Græcia di Catanzaro e del prestigioso Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo dell’Istituto Superiore di Sanità, si è articolato in due gruppi operativi distinti.
Uno di questi gruppi si occuperà dell’esame autoptico sulla salma di Tamara D’Acunto.
Data la necessità di preservare l’integrità delle prove e consentire un’analisi forense completa, si renderà inevitabile la riesumazione del corpo, attualmente conservato nel cimitero di Cirella, frazione di Diamante.
La procedura sarà condotta nel rispetto di rigorosi protocolli e sotto la supervisione dei pubblici ufficiali competenti.
L’autopsia vera e propria sarà eseguita presso la struttura sanitaria di Catanzaro, dotata delle infrastrutture necessarie per un’indagine di tale portata.
Il secondo gruppo di specialisti si concentrerà sull’esame autoptico di Luigi Di Santo.
L’uomo, deceduto tragicamente nei pressi dello svincolo autostradale di Lagonegro, in Basilicata, mentre faceva ritorno nella sua città natale, richiederà un’analisi post-mortem condotta presso l’ospedale San Giovanni di Lagonegro.
La scelta di questa sede è dettata dalla necessità di minimizzare le alterazioni del corpo dovute al tempo trascorso dal decesso e di facilitare l’accesso ai dati clinici preliminari.
L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Maria Porcelli sotto la direzione del procuratore Domenico Fiordalisi, si avvale inoltre dei risultati degli approfondimenti condotti dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che ha confermato la presenza di *Clostridium botulinum* nei campioni prelevati ai pazienti ricoverati all’ospedale Annunziata di Cosenza.
L’attenzione è ora focalizzata sulla ricostruzione della filiera alimentare, dall’acquisto dei panini a base di salsiccia e cime di rape presso il food truck, fino alla produzione degli ingredienti.
Parallelamente alle operazioni autoptiche, la Procura sta valutando attentamente i rapporti tecnici dell’ISS per individuare possibili responsabilità penali, sia a carico dei presunti produttori degli alimenti contaminati, sia a carico di soggetti che potrebbero aver trascurato obblighi di sicurezza alimentare.
La comunità è in stato di shock e la Procura si impegna a fare luce sulla vicenda, perseguendo ogni pista investigativa per garantire giustizia alle famiglie delle vittime e prevenire il ripetersi di simili tragedie.
L’autopsia rappresenta una fase cruciale per ricostruire gli eventi e delineare con precisione le cause del decesso, contribuendo a gettare chiarezza su questa dolorosa vicenda.