Un omaggio all’arte ceramica pugliese, un crocevia di generazioni e un viaggio nell’immaginario del sacro e del notturno: questo è “La Terra Incantata”, la mostra collettiva che celebra i venticinque anni di attività dei ceramisti Gianni e Donatello Spagnulo.
L’appuntamento, fissato per sabato 16 agosto nell’imponente cornice dell’atrio del Castello Episcopio di Grottaglie, offre una prospettiva inedita sui gufi e le civette, figure ricorrenti nel patrimonio simbolico della regione.
Tredici ceramisti, invitati dai fratelli Spagnulo, hanno risposto alla chiamata, declinando il tema proposto attraverso le lenti delle proprie peculiarità stilistiche.
Un parterre di artisti – tra cui i fratelli Anti, Mimmo Vestita, Flavia Neglia, Giovanni Lonoce e Vincenzo Del Monaco – che incarnano la ricca e stratificata tradizione ceramica pugliese, un sapere artigianale che affonda le sue radici in secoli di storia.
L’iniziativa si configura non solo come un’esibizione artistica, ma come un vero e proprio dialogo intergenerazionale, un confronto costruttivo tra maestri e nuovi talenti, accomunati dalla passione per la creta e dalla profonda connessione con il territorio.
L’idea alla base del progetto è quella di fornire agli artisti i “mattoni” essenziali – volti e ali – per poi osservare la loro metamorfosi in opere d’arte uniche e personali.
Un esercizio di interpretazione libera, che spazia dalle tecniche della maiolica ai graffi sotto vernice, dalle evocazioni classiche a soluzioni contemporanee.
La scelta del corpo, alto circa 40 cm, e del rivestimento finale è stata frutto di una condivisione creativa, un atto di sintesi che ha contribuito a creare un’opera collettiva, un mosaico di colori, materie, storie e sapienza manuale.
L’argilla, plasmata e cotta nel fuoco, si rivela non solo un materiale grezzo, ma un veicolo di emozioni, un linguaggio espressivo capace di trasmettere la bellezza intrinseca del mondo naturale e l’eco delle tradizioni locali.
La mostra si propone di celebrare questa magia, questo potere trasformativo che rende ogni manufatto ceramico un oggetto irripetibile, un frammento di storia e di memoria.
La serata inaugurale, impreziosita dai saluti delle autorità locali, con il sindaco Ciro D’Alò e l’assessora Maria Anastasia, offrirà un’occasione unica per conoscere le opere e ascoltare gli artisti raccontare il percorso creativo, attraverso suggestive proiezioni delle fasi di lavorazione.
A concludere, un raffinato momento conviviale con una degustazione di vini offerti da Terre Auree, accompagnato da un concerto di musica classica con la pianista Valeria Cordella e il duo di flauto e violino Angelica e Clarissa Spagnulo, un’armoniosa fusione di arte, gusto e tradizione.