Luisa Casati Stampa: Un’Esistenza come Opera d’ArteLuisa Casati Stampa (1881-1959), una figura enigmatica e straordinaria, emerge dalle nebbie del primo Novecento come un faro di anticonformismo e sperimentazione.
La sua vita, un caleidoscopio di eccessi, arte e ribellione, torna a risplendere a Capri, in uno spazio dedicato a celebrare la sua unicità: “Marchesa Casati Installation”.
La mostra, inaugurata il 21 agosto, è un’immersione nel mondo di una donna che, anticipando i tempi, trasformò la propria esistenza in una performance artistica, un’opera d’arte vivente.
Nata Luisa Amman, la sua vita subì una svolta radicale a diciotto anni, con l’eredità di una vasta fortuna industriale.
Il matrimonio con il Marchese Camillo Casati Stampa di Soncino segnò l’inizio di una parabola ascensionale, costellata da relazioni intense e dalla ricerca spasmodica di un’identità che trascendesse i confini del ruolo di moglie e madre.
Il celebre ritratto di Giovanni Boldini, un’immagine iconica di raffinatezza e audacia, rappresenta un primo passo verso l’affermazione di una nuova immagine di sé, una donna libera di esprimere la propria visione del mondo.
Il rapporto con Gabriele D’Annunzio, figura cardine della sua vita, fu un catalizzatore per la sua esplosione creativa.
L’intellettuale vate la incoraggiò a sfidare le convenzioni sociali, a liberarsi dalle catene dell’educazione borghese e a coltivare il proprio spirito ribelle.
La sua passione per Venezia e Parigi la portò a vivere in palazzi sontuosi, teatro di feste grandiose e balli in maschera che divennero leggendari.
Fu una delle donne più ritratte dell’epoca, un vero e proprio soggetto di culto per artisti come Kees van Dongen e Augustus John, che immortalarono la sua bellezza e il suo carisma.
L’approdo a Capri, un’isola cosmopolita frequentata da artisti, scrittori e intellettuali, segnò un nuovo capitolo della sua esistenza.
A Villa San Michele, dimora di Axel Munthe, la marchesa creò un ambiente eccentrico e affascinante, arricchito da un “zoo” personale, che includeva un ghepardo addomesticato e un boa.
L’atmosfera era resa ancora più suggestiva da velluti neri, sedute spiritiche in penombra e ricevimenti nel giardino.
La sua presenza, tuttavia, si rivelò a volte incompatibile con la visione del medico svedese, portando a ripetuti tentativi di sfratto, fino alla sua decisione di lasciare l’isola.
La vita di Luisa Casati Stampa fu un percorso irto di eccessi e sofferenze, che la portò a sperperare la sua immensa fortuna in arte, moda e intrattenimento, concludendosi in una condizione di indigenza.
Tuttavia, la sua anima libera e il suo spirito indomito rimasero intatti fino alla fine.
La sua tomba al Brompton Cemetery custodisce un’epigrafe tratta da *Antonio e Cleopatra* di Shakespeare: “L’età non può farla appassire, né l’abitudine rendere insipida la sua varietà infinita”, una sintesi perfetta di un’esistenza che sfidò le convenzioni e celebrò l’unicità dell’essere.
La mostra a Capri non è solo una retrospettiva sulla sua vita, ma un invito a riflettere sull’importanza della libertà creativa, dell’audacia nell’esprimere la propria individualità e sulla potenza dell’arte come strumento di trasformazione personale e sociale.
L’eredità di Luisa Casati Stampa continua a ispirare, ricordandoci che la vera arte è vivere una vita autentica, senza compromessi, come un’opera d’arte vivente.