giovedì 14 Agosto 2025
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TAR dà ragione a Autostrade Valdostane: annullata normativa appalti

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha accolto un ricorso contro una nota ministeriale del 2021, emessa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che contestava la gestione degli affidamenti di lavori da parte della Società Autostrade Valdostane (SAV).
La questione al centro della disputa verte sulla presunta violazione del Codice dei Contratti Pubblici, in relazione alla ripartizione degli affidamenti tra il gruppo SAV e terzi, e sul mancato rispetto della soglia minima di appalti esterni.

La SAV aveva precedentemente sollevato una questione di legittimità costituzionale, sostenendo che una sentenza della Corte Costituzionale aveva modificato il quadro normativo di riferimento, rendendo la nota ministeriale contestabile.
Il TAR ha ora dato ragione alla SAV, accogliendo il ricorso sulla base della dichiarazione di incostituzionalità della normativa che disciplinava gli affidamenti.
L’impatto di questa sentenza è significativo: comporta l’abrogazione dell’obbligo, precedentemente imposto al concessionario, di destinare il 60% dei lavori tramite procedure competitive pubbliche.
Questa disposizione, centrale nella gestione degli appalti autostradali sulle tratte A5 (Aosta Est – Quincinetto, Aosta Est – Aosta Centro, Aosta Centro – Aosta Ovest) e del raccordo con la S.
S.
n.

27 del Gran San Bernardo, è stata ritenuta inefficace a seguito della pronuncia della Corte Costituzionale.
Il TAR ha sottolineato che ogni provvedimento emanato sulla base della disposizione dichiarata incostituzionale deve essere conseguentemente annullato, indipendentemente dalla sua legittimità al momento dell’adozione.
Questo principio di “effetto transitivo” della decisione di incostituzionalità implica che, pur se gli atti in questione fossero stati conformi alla legge vigente al tempo della loro emissione, la loro base giuridica è stata compromessa dalla successiva pronuncia di illegittimità.

La sentenza solleva interrogativi complessi riguardo alla continuità operativa del concessionario e alla programmazione dei lavori futuri.
Il TAR, pur annullando gli atti, non fornisce indicazioni precise su come debba essere ridefinito il sistema di affidamenti, lasciando spazio a interpretazioni e possibili azioni correttive da parte del concessionario e delle autorità di controllo.

La decisione, inoltre, apre la strada a possibili ricorsi da parte di terzi che avevano partecipato alle gare d’appalto precedentemente bandite, ponendo fine a una fase di incertezza e aprendo la strada a un nuovo quadro normativo per la gestione degli appalti autostradali in Valle d’Aosta.

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