sabato 16 Agosto 2025
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Canoni Itea: Un Passo Insufficiente per le Famiglie

La recente iniziativa dell’assessore Marchiori, volta a mitigare l’impatto dei canoni Itea sulle fasce più vulnerabili della popolazione, rappresenta un primo, seppur insufficiente, passo verso la risoluzione di una problematica strutturale che affligge il tessuto abitativo locale.

Le organizzazioni sindacali – CGIL, CISL e UIL – sottolineano come Itea abbia accumulato un incremento di incassi superiore ai quattro milioni di euro negli ultimi anni, una somma direttamente proporzionale all’inflazione, un dato che rivela un meccanismo di trasferimento di ricchezza regressivo.
Questo incremento, tradotto in un aumento medio dei canoni del 34% in un quinquennio, ha imposto un onere finanziario sproporzionato sui nuclei familiari, già gravati da una diminuzione del potere d’acquisto.

L’aumento dei canoni, in un contesto di ristrettezze economiche generalizzate, si configura come una palese violazione dei principi di equità sociale.

I 900 mila euro stanziati dalla Giunta, pur apprezzati come segnale di attenzione, appaiono un palliativo di fronte all’entità del problema, erodendo soltanto una minima porzione dell’extra gettito accumulato da Itea, risorse che continuano ad alimentare le casse comunali.

L’intervento dell’assessore, focalizzato sulla riduzione degli aumenti piuttosto che sulla loro sospensione, evidenzia una mancanza di visione strategica nel lungo periodo.
La soluzione più logica ed equa, auspicata dalle organizzazioni sindacali, risiede nell’indicizzazione dei canoni all’indice dei prezzi al consumo (Icef), un meccanismo che garantirebbe una corretta riparametrazione in relazione all’evoluzione del costo della vita, scongiurando aumenti arbitrari e proteggendo il potere d’acquisto delle famiglie.

La rigidità dell’amministrazione comunale in merito a questa proposta solleva seri dubbi sulla reale volontà di affrontare il problema alla radice.

Parallelamente, l’attesa di un regolamento Itea, bloccato da oltre un anno, impedisce l’aggiornamento delle graduatorie e l’assegnazione di alloggi a chi ne ha più urgentemente bisogno.

Inoltre, è imprescindibile un piano d’azione mirato alla riqualificazione e al recupero degli alloggi Itea attualmente inutilizzati, un patrimonio immobiliare che potrebbe contribuire significativamente a mitigare la carenza di abitazioni a prezzi accessibili.
Infine, è fondamentale accelerare l’implementazione di un fondo di housing sociale, capace di attrarre investimenti istituzionali – anche di natura locale – e di ampliare l’offerta di alloggi sul mercato privato.

Prioritaria dovrebbe essere l’attenzione alle aree caratterizzate da maggiore tensione abitativa, quali quelle lungo il corso dell’Adige e nel Basso Sarca, dove la domanda di alloggi a prezzi accessibili è particolarmente pressante.

Un approccio integrato e lungimirante, che coniughi interventi diretti e stimoli all’investimento privato, è l’unico modo per garantire un diritto all’abitazione dignitoso e sostenibile per tutti i cittadini.

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