L’esteso litorale di Torre Mare, nel comune di Metaponto Lido (Matera), è stato oggetto di una deplorevole vicenda che solleva interrogativi urgenti sulla tutela del demanio costiero e sul diritto alla fruizione pubblica della spiaggia.
Un’area di circa 1400 metri quadrati, strategicamente posizionata a ridosso del mare, era stata progressivamente trasformata di fatto in uno spazio privato attraverso l’occupazione abusiva e sistematica di attrezzature balneari.
L’intervento del Nucleo Tutela Biodiversità dei Carabinieri Forestali, operato nel cuore della notte, ha portato al sequestro penale d’urgenza di un ingente numero di ombrelloni (circa 180), sdraio (170) e tavoli in plastica.
Questo sequestro, atto formale che interrompe un’occupazione illegale, è la diretta conseguenza di un fenomeno preoccupante: la progressiva riduzione della spiaggia libera a causa, non solo dell’erosione costiera già in atto, ma anche dell’incessante pressione esercitata da attività non autorizzate.
Le indagini dei Carabinieri Forestali hanno rivelato un’organizzazione più complessa di quanto inizialmente ipotizzato.
L’ancoraggio delle attrezz
