giovedì 14 Agosto 2025
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Ferragosto in Inclusione: Sant’Egidio per chi è ai margini

Quest’anno, mentre l’estate raggiunge il suo apice e l’Italia si prepara a celebrare il Ferragosto, la Comunità di Sant’Egidio intende offrire un’alternativa significativa alle tradizionali festività, un atto di presenza concreta e di accoglienza per coloro che si trovano ai margini della società.
Più che un semplice evento, si tratta di un’immersione in un tessuto di relazioni umane, un’espressione tangibile di solidarietà e di speranza in un’epoca segnata da conflitti globali e da una crescente disconnessione sociale.

L’iniziativa, che si estende ben oltre i confini di Roma, si configura come un mosaico di incontri e condivisioni, culminati nel rito conviviale della cocomerata, simbolo di gioia semplice e di accoglienza.

Anziani soli, persone prive di fissa dimora, migranti – molti dei quali giunti in Italia grazie ai Corridoi Umanitari e ormai integrati nella comunità – saranno al centro di questa festa inclusiva.
Un atto particolarmente significativo è la partecipazione attiva degli stessi beneficiari: gruppi di rifugiati afghani, a quattro anni esatti dalla drammatica fuga di Kabul del 2021, parteciperanno alla preparazione dei pasti e al servizio a tavola, testimoniando un percorso di reinserimento e di resilienza.

A Roma, l’appuntamento principale si terrà venerdì 15 agosto alle ore 12 nella mensa di via Dandolo 10, ma l’eco della solidarietà risuonerà in numerose altre realtà gestite dalla Comunità di Sant’Egidio, come i cohousing e le convivenze che accolgono anziani, persone con disabilità ed ex senzatetto, offrendo loro un ambiente di supporto e di appartenenza.

Un momento di particolare commozione sarà rappresentato dalle cocomerate che si terranno nelle carceri italiane.
Giovedì 14 agosto, le detenute del complesso femminile di Rebibbia potranno condividere un momento di allegria e umanità, mentre venerdì 15 agosto, un’iniziativa simile coinvolgerà i detenuti del Nuovo Complesso maschile di Regina Coeli, del carcere minorile di Casal del Marmo e degli istituti di Civitavecchia, raggiungendo oltre tremila persone detenute.
Questo gesto, in un contesto spesso segnato da isolamento e privazione, mira a riaffermare la dignità umana e a offrire un barlume di speranza.

L’azione di Sant’Egidio non si limita alla capitale; si espande a livello nazionale, con iniziative simili previste a Milano, dove un evento a Corvetto offrirà uno spazio di incontro e condivisione, a Genova, con iniziative che coinvolgono il carcere di Marassi, la Casa dell’Amicizia di Pra’ e altri luoghi della città, a Padova, con un appuntamento alla Casa dell’Amicizia, e in molte altre città italiane.

È un’espressione di come la solidarietà possa trascendere i confini geografici, tessendo una rete di umanità in un mondo sempre più diviso.
Più che un semplice pranzo, si tratta di un atto di fede nella possibilità di costruire un futuro più giusto e inclusivo, un invito a non dimenticare i più vulnerabili e a coltivare i legami che ci uniscono come esseri umani.

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