mercoledì 13 Agosto 2025
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Santini consegna i dispositivi alla Mobile: inchiesta affidi a Pesaro

Nell’ambito dell’inchiesta in corso sulla gestione degli affidi in provincia di Pesaro e Urbino, una vicenda che coinvolge numerose figure istituzionali e operatori sociali, Massimiliano Santini, figura chiave nella passata amministrazione guidata da Matteo Ricci, ha provveduto a consegnare alla squadra mobile della Questura i suoi dispositivi digitali, inclusi il cellulare e la scheda SIM.

La comunicazione è stata diffusa da Gioacchino Genchi, legale di Santini, il quale sottolinea l’importanza cruciale di tale gesto per la tutela dei diritti del suo assistito.

La decisione di Santini, e la successiva comunicazione del suo avvocato, si inseriscono in una strategia difensiva volta a garantire la massima trasparenza e a facilitare l’accesso alla documentazione rilevante per le indagini.

L’attenzione si concentra ora sul recupero integrale dei contenuti multimediali – messaggi, immagini, video – e delle conversazioni intercorse tramite la piattaforma WhatsApp Business, la quale è stata dismessa e cancellata, rendendo il recupero dei dati tecnicamente complesso e giuridicamente delicato.
Il fulcro della richiesta di Genchi risiede nella necessità di accedere a conversazioni private tra Santini e Matteo Ricci, attuale candidato alla presidenza delle Marche con l’appoggio del centrosinistra.
Queste interazioni digitali potrebbero contenere elementi cruciali per la ricostruzione della dinamica degli eventi e per chiarire il ruolo di Santini all’interno della passata amministrazione comunale.
L’avvocato Genchi ha formalizzato la sua richiesta alla Procura della Repubblica, attraverso una Pec indirizzata alla Procuratore Maria Letizia Fucci, titolare dell’indagine.

In tale comunicazione, si sollecita la Procura a richiedere l’autorizzazione necessaria al Parlamento europeo per poter utilizzare i messaggi recuperati come prova nel procedimento penale in corso.

Tale autorizzazione, prevista dal diritto europeo, si rende indispensabile data la natura sensibile dei dati coinvolti e l’impatto che la loro utilizzazione potrebbe avere sui diritti fondamentali delle persone coinvolte.
L’inchiesta, che vede al momento sotto inchiesta ben 24 persone, di cui 16 per accuse di corruzione, rappresenta una sfida complessa per l’intera comunità marchigiana e solleva interrogativi significativi sulla governance e sulla gestione dei servizi sociali a livello locale.
La collaborazione offerta da Santini, se confermata e supportata dall’acquisizione e dall’analisi dei dati digitali, potrebbe contribuire a fare luce sulla vicenda e a determinare le responsabilità individuali.

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