Il 7 settembre, l’Appennino pistoiese sarà teatro di un commovente atto di memoria, una cerimonia solenne dedicata a due famiglie ebree, i Fiser e i De Cori, strappate alla loro esistenza nel dicembre 1944 e deportate verso l’orrore dei campi di sterminio nazisti.
L’evento, che si svolgerà a Prunetta, un piccolo borgo incastonato tra le montagne, rappresenterà l’installazione di undici “pietre d’inciampo”, ognuna recante il nome e le date di nascita e morte delle vittime, un tributo tangibile alla loro individualità perduta.
Questa iniziativa, profondamente radicata nella storia locale, emerge da un’opera di ricerca storica di Andrea Lottini, “Vite sospese.
Memorie e storie della Shoah nel pistoiese”, un libro che ha portato alla luce storie dimenticate, ricostruendo un quadro complesso delle persecuzioni avvenute nel pistoiese durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il progetto, sostenuto da Regione Toscana, Provincia di Pistoia e Comune di San Marcello Piteglio, e finanziato dal Consiglio Regionale, è curato dalla Proloco, testimoniando un impegno collettivo nella salvaguardia della memoria.
La cerimonia assumerà un significato ancora più profondo grazie alla presenza di un membro della famiglia Gassman.
Giuseppina Ambron, una delle donne che trovò rifugio nella zona, era la zia materna del celebre attore Vittorio Gassman.
Si narra che, durante le sue esibizioni al Teatro Manzoni di Pistoia, Gassman risalisse in montagna per rendere omaggio alla zia al cimitero di Prunetta, un gesto intimo e commovente che sottolinea il legame indissolubile tra la famiglia e la comunità locale.
La lapide di Giuseppina Ambron, sopravvissuta all’esperienza del campo di concentramento ma spentasi prematuramente negli anni ’50, è stata recentemente recuperata durante i lavori di riqualificazione del cimitero e sarà al centro della cerimonia.
Un ulteriore tassello di testimonianza sarà offerto da Massimiliano Fiser, l’unico superstite del rastrellamento.
Nato a Pistoia il 6 settembre 1943, era solo un infante quando i suoi genitori furono arrestati.
La sua salvezza, grazie all’intervento di una famiglia pistoiese, è una luce di speranza in un contesto di tenebre.
Oggi residente a Torino, Massimiliano Fiser porta con sé il peso della memoria e il dovere di trasmetterla alle future generazioni.
L’evento si terrà alle ore 16 presso il Giardino della Memoria, un luogo simbolo, un tempo sede del vecchio cimitero di Prunetta, ora dedicato alla conservazione e alla trasmissione della memoria della Shoah.
La cerimonia non sarà solo un momento di commemorazione, ma un’occasione per riflettere sulla fragilità dell’esistenza umana, sull’importanza della tolleranza e sulla necessità di vigilare costantemente contro ogni forma di discriminazione e intolleranza, affinché simili tragedie non si ripetano mai più.