Un’emergenza alpina si è sviluppata nel cuore del massiccio del Matese, precisamente nel territorio comunale di Roccamandolfi, coinvolgendo un gruppo di otto escursionisti, tra cui tre minori di sei, dieci e dodici anni.
L’episodio, drammaticamente amplificato da un repentino deterioramento delle condizioni meteorologiche, ha richiesto un complesso intervento di soccorso coordinato tra diverse realtà operative.
La difficoltà del terreno, tipico di un ambiente montano impervio come il Matese, è stata esacerbata dall’insorgere di un violento temporale.
Questo ha reso impraticabile il percorso che il gruppo stava seguendo, forzandoli a cercare rifugio in una zona di difficile accesso, aumentando esponenzialmente i rischi legati all’ipotermia e alla potenziale perdita di orientamento.
La decisione di richiedere assistenza è stata una risposta inevitabile a una situazione che si è rivelata rapidamente ingestibile.
La centrale operativa dei vigili del fuoco di Campobasso ha immediatamente attivato il sistema Geoloc, una tecnologia cruciale per la localizzazione precisa di persone disperse in aree montane.
Questa capacità ha permesso di indirizzare le risorse di soccorso con la massima tempestività, minimizzando i tempi di risposta e, di conseguenza, il rischio per gli escursionisti.
Il dispositivo di soccorso ha visto il coinvolgimento di diversi team specializzati: il presidio rurale di Macchiagodena, una squadra del Comando provinciale di Isernia, e l’elicottero ‘Drago’ del reparto volo dei vigili del fuoco di Pescara, quest’ultimo elemento fondamentale per l’evacuazione in condizioni di difficile accesso.
La presenza dell’elicottero, tuttavia, è stata fortemente limitata dalle avverse condizioni meteo, che hanno imposto una pianificazione complessa delle operazioni di recupero.
L’intervento si è configurato come un esempio virtuoso di collaborazione istituzionale, con la Prefettura di Isernia che ha coordinato le operazioni, il servizio 118 che ha garantito l’assistenza sanitaria e il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) che ha fornito competenze specifiche in ambito montano.
La sinergia tra queste realtà ha permesso di ottimizzare l’efficacia del soccorso e di gestire al meglio le complessità logistiche.
Dopo un’attenta valutazione delle condizioni di sicurezza, alcune persone sono state trasferite a Roccamandolfi tramite mezzi terrestri, mentre altre sono state evaquate al pianoro di Campitello, sfruttando le limitate finestre di operatività dell’elicottero.
Fortunatamente, tutte le otto persone coinvolte sono state tratte in salvo e versano in buone condizioni di salute, sebbene l’episodio sottolinei l’importanza di una pianificazione accurata e di una preparazione adeguata quando si affrontano escursioni in montagna, soprattutto in periodi di elevato rischio meteorologico.
L’evento serve anche da monito sull’uso responsabile delle tecnologie di localizzazione e sulla necessità di comunicare tempestivamente in caso di difficoltà.