venerdì 12 Settembre 2025
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Frosinone, uomo con West Nile ricoverato a Teramo: allarme e misure

Un uomo di 62 anni, proveniente da Frosinone, è stato recentemente ricoverato all’ospedale di Teramo, presentando un quadro clinico compatibile con l’infezione da virus della West Nile.

L’ospite, giunto nella provincia di Teramo già manifestando sintomi quali febbre prolungata, profonda astenia e dolori articolari diffusi, è stato prontamente assistito nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale ‘Mazzini’, dove si trova in condizioni protette e sotto stretto monitoraggio.

L’evento solleva interrogativi significativi sulla diffusione del virus nel territorio laziale e sulla sua potenziale propagazione in Abruzzo, evidenziando la necessità di una risposta sanitaria coordinata e tempestiva.

Il direttore generale dell’azienda sanitaria, Maurizio Di Giosia, ha sottolineato l’importanza di evitare reazioni di panico, ribadendo che il contagio è avvenuto al di fuori della provincia di Teramo.
Contestualmente, ha assicurato la piena disponibilità delle risorse sanitarie per l’adozione di tutte le misure di prevenzione e controllo necessarie.

La tempestività e l’efficacia della risposta sono state rese possibili grazie all’azione sinergica tra i diversi reparti dell’azienda sanitaria teramana.

Il reparto di Malattie Infettive, guidato dalla dottoressa Antonella D’Alonzo, ha collaborato attivamente con il Servizio Immunoematologico Trasfusionale, diretto dalla dottoressa Sofia Chiatamone Ranieri, e con il Servizio Igiene Epidemiologia e Sanità Pubblica, sotto la guida della dottoressa Marina Danese.
Questa integrazione di competenze e risorse ha permesso una diagnosi rapida e un’immediata attivazione dei protocolli di assistenza.
L’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, ha ribadito l’impegno della Regione a garantire una risposta sanitaria completa e integrata, emulando l’efficacia dimostrata nella gestione di emergenze sanitarie precedenti, come la pandemia di Covid-19, i focolai di dengue e i casi di vaiolo delle scimmie, che avevano già segnato la regione.

L’evento attuale conferma la vulnerabilità del territorio ad arbovirosi, patologie trasmesse da vettori artropodi, come le zanzare.
L’Abruzzo, consapevole del rischio, ha già implementato, a partire dal 2020, un tavolo interistituzionale dedicato alla sorveglianza, al monitoraggio e alla gestione delle malattie legate all’arbovirosi, con un piano d’azione specifico volto a mitigare l’impatto potenziale di queste infezioni.

La situazione attuale riafferma la necessità di rafforzare ulteriormente le attività di monitoraggio entomologico, di sensibilizzazione della popolazione e di controllo dei vettori, al fine di prevenire la diffusione del virus e proteggere la salute pubblica.

La gestione di questo caso rappresenta una sfida per il sistema sanitario regionale, che dovrà integrare le misure di assistenza al paziente con azioni di prevenzione e controllo a livello comunitario.

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