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Genova

Sette anni dopo il Morandi: commemorazione e memoria a Genova

Sette anni.
Un numero che racchiude un dolore immenso, una ferita ancora aperta nel tessuto sociale di Genova e nell’immaginario collettivo nazionale.
L’arcivescovo Marco Tasca ha presieduto questa mattina una solenne celebrazione eucaristica nella chiesa di San Bartolomeo della Certosa, un luogo simbolo di resilienza e spiritualità per la città, in memoria delle quaranta e tre vite spezzate dal crollo del Ponte Morandi il 14 agosto 2018.

Questo atto di commemorazione, il primo di una serie di iniziative promosse congiuntamente dal Comune di Genova e dal Comitato Parenti Vittime, assume un significato particolare per la sua collocazione: lo spazio adiacente al Memoriale “14.08.2018”, inaugurato recentemente e dedicato alla memoria delle vittime.
La scelta del luogo, un punto fisico di raccoglimento e riflessione, sottolinea l’importanza di mantenere viva la memoria, di non lasciare che l’orrore di quel giorno sbiadisca nel tempo.

La celebrazione ha visto la partecipazione di una vasta rappresentanza istituzionale e civile: dai familiari delle vittime, il cui dolore resta palpabile, a figure di spicco come il viceministro Edoardo Rixi, il presidente ligure Marco Bucci, la sindaca Silvia Salis, la prefetta Cinzia Torraco e il vicepresidente lombardo Marco Alparone.

La presenza di rappresentanti regionali e nazionali testimonia la portata nazionale della tragedia e la necessità di un impegno condiviso per la giustizia e la prevenzione.
In una dichiarazione commovente, il Ministro Alessandra Locatelli ha evocato la profonda cicatrice che la tragedia ha lasciato nella città e nel Paese, esprimendo la sua vicinanza alle famiglie e agli amici delle vittime.

Ha sottolineato l’importanza di non dimenticare, auspicando che la ricerca della verità e della giustizia possa portare conforto ai sopravvissuti e a tutti coloro che hanno perso tutto.

Il suo appello a non dimenticare trascende la semplice commemorazione; è un monito a vigilare, a esaminare criticamente le responsabilità, a garantire che simili tragedie non si ripetano mai più.
Il pensiero grato del Ministro è stato rivolto al coraggio e alla dedizione dei Vigili del Fuoco, delle Forze dell’Ordine e di tutti i soccorritori, che con abnegazione hanno operato in una situazione di emergenza traumatica.
Il loro intervento, spesso a rischio della propria incolumità, ha rappresentato un faro di speranza in un momento di profondo dolore e disperazione.
La giornata di commemorazione non è solo un momento di lutto e di riflessione, ma anche un’occasione per rinsaldare il senso di comunità, per onorare la memoria delle vittime e per rinnovare l’impegno a costruire un futuro più sicuro e giusto per tutti.
La ricostruzione del Ponte Morandi è un segnale tangibile di speranza e di rinascita, ma il vero obiettivo deve essere quello di garantire che la sicurezza e la dignità umana siano sempre al centro delle scelte e delle priorità.

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