Carlos Alcaraz ha superato un banco di prova tutt’altro che agevole, aggiudicandosi il quarto di finale del Masters 1000 di Cincinnati con una vittoria sofferta contro Andrey Rublev.
Il punteggio di 6-3 4-6 7-5 racconta di un incontro vibrante, dove la resilienza e la capacità di adattamento dello spagnolo si sono rivelate determinanti.
La partita ha messo in luce le diverse anime del tennis moderno: da un lato, la potenza e l’aggressività di Rublev, giocatore russo capace di generare colpi devastanti e di imporre il suo gioco, dall’altro, la completezza tattica di Alcaraz, giovane fenomeno che fonde un atletismo eccezionale con un repertorio tecnico ampio e una notevole maturità nel gestire i momenti cruciali.
Il primo set ha visto Alcaraz prendere subito il controllo, sfruttando la sua maggiore precisione e un servizio incisivo per mettere alle corde l’avversario.
Tuttavia, Rublev ha reagito con veemenza nel secondo parziale, alzando il livello del suo gioco e annullando le iniziative dello spagnolo con una combinazione di colpi potenti e una solida difesa.
La capacità di Rublev di variare il gioco, alternando accelerazioni a palle corte e cercando costantemente angoli inaspettati, ha messo a dura prova la risposta di Alcaraz.
Il terzo set è stato un vero e proprio assalto di emozioni, con continui scambi di vantaggio e un livello di intensità altissimo.
Alcaraz ha dimostrato di possedere la freddezza necessaria per resistere alla pressione, mantenendo alta la concentrazione e sfruttando al meglio le aperture create da Rublev.
La sua abilità nel leggere il gioco avversario e nel trovare soluzioni creative si è rivelata cruciale per la conquista del match.
La vittoria, seppur faticosa, proietta Alcaraz in semifinale, dove lo attende un confronto potenzialmente esplosivo contro il vincitore tra Ben Shelton, giovane talento americano emergente con un servizio particolarmente potente, e Alexander Zverev, campione tedesco reduce da un rientro importante e desideroso di confermare il suo potenziale.
Questa semifinale si prospetta come un ulteriore test per Alcaraz, chiamato a misurarsi con stili di gioco differenti e a confermare la sua candidatura al titolo in un torneo prestigioso come il Masters 1000 di Cincinnati.
La sfida non solo valuta la sua forma fisica, ma soprattutto la sua capacità di adattamento e la sua abilità nel gestire la pressione in un contesto di altissimo livello.