Nell’area rurale di Loculi, un’operazione dei Carabinieri ha portato alla scoperta e al sequestro di una sofisticata coltivazione di cannabis, rivelando un’attività criminale radicata nel tessuto del territorio.
L’area, abilmente camuffata nella fitta vegetazione tipica della macchia mediterranea, ospitava circa 400 piante di marijuana, sviluppatesi fino a raggiungere un’altezza media di un metro.
Il sequestro ha portato all’arresto di tre individui: un cittadino italiano, un cittadino marocchino e un minore di età, accusati di coltivazione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
L’azione dei militari è stata resa particolarmente complessa dall’organizzazione della coltivazione, che mirava a eludere i controlli delle forze dell’ordine specializzate nella ricerca di piantagioni clandestine e nella localizzazione di latitanti.
I responsabili, interrotti durante le operazioni di raccolta, stavano procedendo al taglio delle piante per prepararne il trasferimento in un luogo sicuro, presumibilmente al fine di scongiurare il rischio di sequestro e successiva confisca.
Le indagini successive hanno permesso di rinvenire ulteriori 10,2 chilogrammi di cannabis, parte dei quali erano accuratamente conservati in un magazzino appositamente allestito per l’essiccazione e lo stoccaggio, ulteriormente integrato nell’ambiente naturale per garantire la sua discrezione.
La struttura, ben mimetizzata, suggerisce una pianificazione meticolosa e un investimento significativo nell’attività illecita.
Durante il tentativo di fuga, il cittadino marocchino si è sottratto al controllo dei Carabinieri, dando luogo a una breve colluttazione che ha provocato lesioni a un militare, giudicate guaribili in cinque giorni.
L’episodio testimonia la determinazione dei responsabili a proteggere la loro attività e l’effettiva resistenza opposta durante l’arresto.
Le autorità giudiziarie hanno convalidato gli arresti e disposto gli arresti domiciliari per gli indagati, in attesa di ulteriori sviluppi nell’inchiesta.
L’operazione, oltre a sottrarre un ingente quantitativo di sostanza stupefacente al mercato illecito, evidenzia la capacità delle forze dell’ordine di contrastare efficacemente il fenomeno delle coltivazioni clandestine, richiedendo un continuo aggiornamento delle strategie operative e una costante vigilanza sul territorio.
L’episodio pone anche l’attenzione sulla vulnerabilità dei minori coinvolti in attività criminali e sulla necessità di interventi di protezione e riabilitazione.