La comunità cilentana è addolorata per la perdita di Cosimo Palmigiano, operaio 45enne deceduto all’ospedale Cardarelli di Napoli, a seguito delle gravissime lesioni riportate in un tragico incidente sul lavoro.
L’evento, verificatosi l’8 agosto in uno stabilimento di vernici a Cicerale, nel Salernitano, ha spezzato una vita e lasciato un vuoto incolmabile tra i suoi cari.
Cosimo, originario di Ogliastro Cilento, era stato investito da un’esplosione che ha devastato l’opificio dove operava.
L’impatto ha causato ustioni estese, che hanno interessato più del 60% della superficie corporea.
La gravità delle lesioni ha reso necessario un immediato intervento d’urgenza: l’operaio è stato trasportato in elisoccorso al centro di riferimento per ustioni dell’ospedale Cardarelli di Napoli, dove è stato sottoposto a trattamenti intensivi e specialistici.
Nei giorni successivi all’incidente, la solidarietà della comunità si è manifestata in un’iniziativa di raccolta di sangue, testimonianza della necessità di supportare il complesso percorso clinico e le delicate procedure terapeutiche a cui Cosimo era sottoposto.
Nonostante gli sforzi del personale medico e l’impegno profuso per stabilizzarlo, le condizioni dell’uomo hanno progressivamente accusato un deterioramento, culminato nel decesso avvenuto nella mattinata odierna.
La notizia ha scosso profondamente il Salernitano e l’intero Cilento, dove Cosimo era conosciuto e apprezzato.
Numerosi sono i messaggi di cordoglio e vicinanza alla famiglia, testimoniando il dolore collettivo per una perdita così improvvisa e ingiusta.
Cosimo lascia la sua compagna e una bambina di cinque anni, destinate a crescere senza la figura paterna e il suo affetto.
Questo tragico episodio solleva interrogativi urgenti sulla sicurezza sul lavoro, sulla necessità di una più stringente applicazione delle normative e sulla prevenzione di eventi che compromettono la salute e la vita dei lavoratori.
La perdita di Cosimo Palmigiano rappresenta non solo una tragedia personale, ma anche un monito a tutelare con maggiore rigore la dignità e l’incolumità di chi contribuisce quotidianamente con il proprio lavoro.
