lunedì 18 Agosto 2025
25.3 C
Trieste

Escursionista salvato in Prealpi: un intervento complesso e ingegnoso.

Nel cuore delle Prealpi Venete, tra il confine Friuli Venezia Giulia e Veneto, una complessa e delicata operazione di soccorso ha visto il dispiegamento di risorse ingenti e competenze specialistiche per riportare in salvo un escursionista di 46 anni, originario di Caneva.
L’uomo, appassionato runner, si era perso durante un anello di circa trenta chilometri e ingenti dislivelli attorno al Col Nudo, la vetta più elevata di quella catena montuosa.
La sua scomparsa, innescata da condizioni meteorologiche avverse e un’area geografica particolarmente impervia, ha mobilitato un’orchestra di professionisti del soccorso alpino per oltre otto ore.

L’intervento, iniziato nella notte e protrattosi fino alle prime ore del mattino, ha visto la sinergia di quindici tecnici del Soccorso Alpino e Speleologia, stazione Valcellina, supportati dall’Elisoccorso regionale FVG, dalla Guardia di Finanza, dai Carabinieri di Cimolais, dalla Protezione Civile, da un anestesista-rianimatore del Soccorso Alpino, dai Vigili del Fuoco e, in un ruolo cruciale, dal Rescue Coordination Center del Comando Operazioni Aerospaziali dell’Aeronautica Militare, di stanza a Poggio Renatico.

Quest’ultimo, con le sue capacità di coordinamento aereo e di analisi dei dati, ha fornito un supporto logistico e informativo determinante.
La localizzazione iniziale dell’auto dell’escursionista, da parte delle squadre di terra della stazione Valcellina, ha permesso di restringere il campo delle ricerche, aggravate da un temporale in atto.

L’ultimo segnale del cellulare dell’uomo, captato dalla Guardia di Finanza, indicava una posizione sul versante di Claut, in territorio Friuli Venezia Giulia, un’area caratterizzata da profonda incisione geomorfologica e difficile accesso.

La ricerca notturna, condotta da un elicottero del soccorso regionale FVG, dotato di strumentazione avanzata – visori notturni (NVG) e termocamera – ha richiesto elevata precisione e perizia.

Il velivolo, dopo un primo volo di ricognizione e un atterraggio di supporto, ha individuato, in un successivo sorvolo, un movimento sospetto: una luce proveniente dall’escursionista, intrappolato in una valle profondamente incassata, delimitata da pareti rocciose, pendii ripidi e una fitta vegetazione.
L’intervento di un secondo elicottero, dell’Aeronautica Militare, ha rappresentato la fase decisiva.
Il velivolo è riuscito a raggiungere l’uomo, in una posizione di estrema difficoltà, e, grazie all’impiego di un verricello, lo ha issato a bordo.
Dopo il recupero, l’escursionista è stato portato al campo base, dove è stato visitato dai sanitari dell’ambulanza e dal medico del Soccorso Alpino, che hanno diagnosticato solo una lieve ipotermia, permettendogli di rientrare autonomamente a casa.

L’episodio sottolinea l’importanza di una preparazione adeguata, di un’attenta pianificazione dell’escursione e della pronta disponibilità di risorse specialistiche per affrontare situazioni di emergenza in ambienti montani complessi e imprevedibili.

Author:

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -