L’inchiesta sull’efferato omicidio del biologo italiano Alessandro Coatti, avvenuto il 6 aprile a Santa Marta, Colombia, ha compiuto un ulteriore passo avanti con l’arresto a Cali di José Ángel Lizcano Hernández, ventiduenne, individuato come il sesto elemento di un’articolata rete criminale responsabile della sua morte.
L’operazione, condotta congiuntamente dalla polizia colombiana e dalla Procura, testimonia la determinazione delle autorità nel perseguire senza sosta i responsabili di un crimine che ha scosso l’opinione pubblica italiana e internazionale.
Lizcano Hernández, ricercato da settimane dopo essere fuggito dalla zona di Santa Marta, è stato localizzato in un’abitazione situata in un quartiere a forte densità abitativa, una realtà che spesso rappresenta un terreno fertile per attività illegali e rende complessa l’applicazione della legge.
La sua cattura rafforza il quadro di un’organizzazione criminale strutturata, capace di pianificare e realizzare un agguato premeditato.
Coatti, vittima innocente di un piano di rapina sofisticato, era stato contattato attraverso una piattaforma online e convinto a recarsi in un appuntamento insidioso nel quartiere di San José del Pando.
Lì, è stato brutalmente assassinato e fatto sezionare, in un atto di violenza che ha lasciato sgomento e ha sollevato interrogativi sulla crescente sofisticazione dei crimini predatori.
L’utilizzo di piattaforme digitali per adescare vittime, un metodo sempre più diffuso, evidenzia una sfida complessa per le forze dell’ordine, che devono adattarsi a nuove forme di criminalità transfrontaliera e virtuale.
L’arresto di Lizcano Hernández segue quello di José Diazgranados Soteldo, Oswal Moisés Ospino Navarro, Isaac Enrique Márquez Charris, Andrea Camila Verdugo Escorcia e Brian Augusto Cantillo Salcedo, tutti incriminati per omicidio volontario aggravato e furto aggravato.
L’imminente processo, che vedrà questi individui trascinati in tribunale, rappresenta una tappa cruciale per accertare le responsabilità individuali e ricostruire la dinamica completa del crimine.
Oltre a definire le pene per i colpevoli, il processo mira a fornire una risposta alle domande ancora irrisolte e a garantire giustizia per Alessandro Coatti e la sua famiglia.
L’inchiesta è ora focalizzata sull’individuazione di eventuali mandanti o di altre figure coinvolte nell’organizzazione criminale, al fine di smantellare completamente la rete e prevenire futuri episodi simili.