L’arrivo della nave umanitaria ‘Ocean Viking’ a Ortona, nel cuore dell’Abruzzo, ha segnato una nuova fase in un complesso scenario migratorio che coinvolge il Mediterraneo.
La nave, iscritta ai registri norvegesi, ha ormeggiato in mattinata, portando a terra sette uomini provenienti dall’Egitto, tra cui due minori in condizione di vulnerabilità, privi di accompagnamento familiare.
La sbarco, gestito con la precisione richiesta da un’emergenza umanitaria, è stato orchestrato sotto l’attenta supervisione della Prefettura di Chieti, con l’obiettivo primario di garantire la sicurezza e l’assistenza dei naufraghi.
L’operazione ha visto un coordinamento sinergico tra diversi attori istituzionali e di volontariato.
Il servizio 118, pronto a intervenire in caso di necessità mediche urgenti, ha affiancato il Comitato di Chieti della Croce Rossa Italiana, pilastro fondamentale nell’accoglienza e nell’assistenza.
L’Agenzia regionale di protezione civile, con la sua capacità di mobilitazione rapida e gestione delle risorse, ha contribuito alla logistica dell’evento.
Un team specializzato dell’Ufficio di Sanità Marittima ha effettuato controlli medici iniziali direttamente a bordo della nave, un passaggio cruciale per valutare lo stato di salute dei migranti e prevenire potenziali rischi sanitari.
Il protocollo di accoglienza, improntato alla dignità e al rispetto delle persone, ha previsto una prima fase di identificazione e una verifica preliminare delle condizioni di salute direttamente alla banchina Riva Nuova.
Successivamente, i sette uomini sono stati trasferiti presso una struttura temporanea di Contrada Tamarete, preparata e gestita dalla Croce Rossa Italiana.
Questa struttura, allestita per rispondere all’emergenza, offre spazi per il proseguimento delle attività di accoglienza, l’assistenza medica approfondita e l’avvio delle procedure amministrative necessarie per l’identificazione e la gestione dei casi.
L’esperienza sottolinea la complessità e l’urgenza di affrontare le sfide legate ai flussi migratori, richiedendo un approccio multidisciplinare che coniughi l’assistenza umanitaria con la gestione delle responsabilità internazionali e la ricerca di soluzioni sostenibili a lungo termine.
La presenza della ‘Ocean Viking’ a Ortona è un monito costante sulla necessità di solidarietà e di impegno condiviso per affrontare una crisi umanitaria che si ripete nel Mediterraneo.