lunedì 18 Agosto 2025
30.2 C
Milano

Silenzio assordante: l’allarme degli ebrei italiani.

L’assordante silenzio che accompagna le aggressioni contro gli ebrei italiani, un silenzio che si è insinuato nel tessuto delle istituzioni politiche e nell’opinione pubblica, è diventato un oggetto di amara constatazione.

La replica di Walker Meghnagi, Presidente della Comunità Ebraica di Milano, rivolta a Stefano Bonaccini, Presidente del Partito Democratico, non è una semplice contestazione, ma un grido d’allarme che denuncia una profonda disconnessione tra le dichiarazioni di circostanza e l’azione concreta.
Non si tratta di negare la memoria della Shoah, pietra angolare dell’identità ebraica e monito universale contro ogni forma di barbarie.
Ma l’ostentazione di un ricordo del passato, pur doverosa, rischia di diventare una cortina fumogena per mascherare l’inazione presente, un’inazione che espone gli ebrei viventi a un’ondata di violenza fisica e verbale, alimentata da un clima di odio amplificato dai media e, purtroppo, talvolta condiviso da figure politiche.
La campagna di disinformazione orchestrata da Hamas, che dipinge gli ebrei come un corpo monolitico da annientare, ha trovato terreno fertile in un contesto globale già segnato da pregiudizi ancestrali e da una polarizzazione ideologica che rende difficile una valutazione obiettiva della complessità del conflitto israelo-palestinese.

Questo processo di demonizzazione, amplificato dalla retorica violenta e dalla distorsione della realtà, ha portato a una normalizzazione dell’antisemitismo, manifestandosi in atti di vandalismo, insulti, minacce e, in alcuni casi, aggressioni fisiche.
L’esclusione di Israele dalla Fiera del Levante di Bari rappresenta un sintomo emblematico di questa deriva: un gesto apparentemente isolato, ma che riflette una tendenza più ampia di stigmatizzazione e marginalizzazione della comunità ebraica.

Si tratta di una forma di ostracismo che colpisce non solo lo Stato di Israele, ma l’intera identità ebraica, caricandola di responsabilità per le azioni di un governo eletto democraticamente.

La richiesta di Meghnagi non è una mera sollecitazione di parole gentili o di comunicati di condanna, ma un imperativo di azioni concrete: politiche di contrasto all’odio online, sostegno alle vittime di antisemitismo, promozione del dialogo interculturale e interreligioso, difesa della libertà di culto e di espressione.

È necessario smantellare le narrazioni distorte, promuovere l’educazione alla tolleranza e il rispetto della diversità, e contrastare attivamente ogni forma di discriminazione e pregiudizio.

L’antisemitismo non è un fenomeno relegato al passato, ma una realtà viva e pericolosa che si alimenta dell’ignoranza, della paura e della rabbia.

Combatterlo richiede un impegno costante e coraggioso da parte di tutti, istituzioni, media, associazioni, cittadini.
Si tratta di un dovere morale e civile, un investimento nel futuro di una società più giusta, inclusiva e pacifica.
La comunità ebraica non chiede privilegi, ma garanzie: le stesse garanzie che si estendono a tutti i cittadini, a prescindere dalla loro religione, origine o opinione politica.

Il silenzio, in questo contesto, è complicità.

Author:

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -