Un colpo significativo alla struttura apicale del clan Amato-Pagano è stato inferto dalle autorità italiane, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un individuo ritenuto figura chiave all’interno dell’organizzazione criminale.
Il provvedimento, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli il 28 novembre 2024 su impulso della Direzione Distrettuale Antimafia, ha evidenziato la complessità e la natura transnazionale delle attività del sodalizio.
L’esecuzione iniziale è stata ritardata fino al 15 gennaio 2025, a causa dell’inaspettata fuga dell’indagato, che ha trovato rifugio in Spagna.
Questa circostanza ha reso necessario un’azione diplomatica e giuridica di maggiore portata, culminata nella richiesta di emissione di un mandato di arresto europeo.
L’approvazione da parte del Tribunale Centrale di Madrid, avvenuta il 5 agosto 2025, ha permesso di avviare le procedure di localizzazione e cattura.
Ironia della sorte, l’uomo era già stato arrestato a Barcellona il 17 gennaio 2025 in esito ad un altro mandato di arresto europeo, precedentemente emesso per differenti accuse, ma ciò non aveva impedito il suo trasferimento e la successiva estradizione in Italia nel marzo 2026.
Solo in quel momento, durante la sua detenzione nel carcere di Civitavecchia, è stata formalmente notificata la nuova e più gravosa misura cautelare.
Le indagini, condotte con la scrupolosa supervisione della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno disvelato una rete intricata di rapporti gerarchici e responsabilità all’interno del clan.
L’indagato non appare come un semplice esecutore, ma come un elemento centrale nella direzione e nell’organizzazione del sodalizio, assumendo un ruolo di “capo”, “promotore” e “organizzatore”.
La sua influenza si estendeva in particolare alle aree di Mugnano di Napoli e Melito di Napoli, dove coordinava attività criminali di rilevante gravità.
Le informazioni raccolte suggeriscono un ruolo cruciale nella gestione del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, con la Spagna che fungeva da principale rotta di approvvigionamento per il mercato italiano.
In sinergia con i “reggenti” e i “capi famiglia” del clan, l’indagato orchestrerebbe la logistica e la distribuzione di ingenti quantitativi di droga, consolidando il potere e il controllo del sodalizio sul territorio.
Questo arresto rappresenta l’ultimo tassello di una più ampia operazione – eseguita il 17 dicembre 2024 – che ha visto coinvolti numerosi affiliati del clan Amato-Pagano, attualmente in attesa del processo preliminare.
L’azione dimostra l’impegno costante delle autorità italiane nel contrasto alla criminalità organizzata, anche attraverso la cooperazione internazionale e l’utilizzo di strumenti giuridici innovativi.
L’evento sottolinea la necessità di una vigilanza continua e di strategie operative sempre più sofisticate per disarticolare le strutture mafiose e contrastare la loro capacità di agire impunemente.
L’operazione non si limita alla repressione del singolo individuo, ma mira a smantellare un’organizzazione complessa e radicata nel tessuto sociale.