lunedì 18 Agosto 2025
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Vandalismo contro Battino: un attacco alla democrazia regionale.

Nella notte, un atto di vandalismo ha colpito la campagna elettorale di Marco Battino, assessore comunale con delega ai Giovani e all’Università, candidato indipendente sostenuto da Forza Italia per le elezioni regionali del 28 e 29 settembre.
Manifesti elettorali affissi in viale della Vittoria, ad Ancona, sono stati deliberatamente strappati, un gesto che intercetta un momento cruciale nel rinnovamento politico regionale.
L’episodio, ben oltre la semplice distruzione di materiale di comunicazione, solleva interrogativi profondi sul clima della competizione politica e sulle resistenze al cambiamento generazionale all’interno delle istituzioni.

Battino, con un approccio che rifugge la retorica aggressiva, ha lanciato un appello diretto ai responsabili: un invito inaspettato a condividere un momento di confronto, una cena dove poter ascoltare le ragioni che spingono alla distruzione e alla sfiducia.

“Raccontatemi le vostre disillusioni, la percezione di distanza tra voi e le istituzioni che vi porta ad agire con la violenza.
Costruiamo insieme proposte concrete da portare in Regione,” ha dichiarato.
La candidatura di Battino, giovane amministratore locale, rappresenta un tentativo di aprire un varco nelle dinamiche consolidate, di introdurre nuove prospettive e sensibilità nelle sedi decisionali.
L’atto vandalico, quindi, può essere interpretato come un tentativo di soffocare questa voce nuova, di inibire un percorso che ambisce a ridisegnare il volto della politica regionale.
La domanda che emerge, con forza, è chi teme l’apporto di una leadership giovane, capace di incarnare una visione rinnovata e di intercettare le esigenze di una popolazione in evoluzione.
Questo gesto, lungi dall’essere un semplice atto di vandalismo, costituisce un attacco diretto ai principi fondamentali della democrazia: la libertà di espressione, il diritto di proporre, la possibilità di partecipare attivamente alla vita politica.

“Questo non è campagna elettorale, questa non è la democrazia che desidero,” ha affermato Battino, sottolineando l’importanza di un confronto civile e costruttivo, lontano da dinamiche aggressive e intimidatorie.
L’atto, in definitiva, si configura come un tentativo di silenziare le voci dei giovani, di impedire loro di contribuire al futuro della regione, e di perpetuare un sistema che fatica ad accogliere il nuovo.

La risposta, ora, risiede nella resilienza della comunità e nella determinazione di difendere i valori democratici che sono stati messi in discussione.

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